Il dolore nel travaglio di parto è un fenomeno soggettivo che dipende da molteplici fattori.

La reazione al dolore può essere influenzata dall’ambiente ed è dimostrato che la presenza durante il travaglio di una persona di sostegno (familiare, amica o anche operatore sanitario) che fornisca ascolto, rassicurazioni o aiuto, può ridurre le richieste di trattamento antidolorifico.

Il dolore durante il travaglio di parto può essere alleviato con diversi metodi, sia naturali che farmacologici. L’IRCCS Burlo Garofolo mette a disposizione un ampio ventaglio di opzioni tra le quali l’analgesia epidurale.

L’analgesia epidurale.

L’analgesia epidurale è la tecnica più completa ed efficace nel ridurre il dolore in corso di travaglio. Può essere richiesta in qualsiasi momento del travaglio attivo (2-3 contrazioni in 10 minuti), indipendentemente dalla dilatazione cervicale.

Consiste nell’inserimento nella parte inferiore della schiena (zona lombare) di un catetere molto sottile, attraverso cui si somministra una miscela di farmaci (anestetici locali ed oppioidi) che hanno la funzione di bloccare lo stimolo doloroso proveniente dall’utero. Il posizionamento del catetere epidurale permette alla donna di assumere qualsiasi posizione a lei gradita e anche di poter deambulare durante il travaglio, accompagnata da una persona di sua fiducia ( marito, compagno..), verificato dall'ostetrica  il mantenimento della completa sensibilità degli arti inferiori.

Dopo 5 minuti dalla somministrazione dei farmaci si inizia a sentire meno dolore, ma è in circa 15-20 minuti che l’effetto analgesico raggiunge la sua massima efficacia. Viene tolto usualmente due ore dopo il parto.

Indicazioni all’analgesia epidurale:

  •     richiesta della paziente
  •     travaglio prematuro e postmaturo
  •     travaglio prolungato
  •     parti gemellari
  •     parto podalico
  •     parto indotto (molto spesso è più doloroso)
  •     situazioni cliniche in cui siano necessari il rilasciamento dei muscoli pelvici e la dilatazione della cervice uterina per favorire la discesa del feto e le manovre di estrazione
  •     previsione di un possibile taglio cesareo o parto vaginale strumentale in corso di travaglio in pazienti in cui siano prevedibili difficoltà di gestione dell’ anestesia generale (obesità,anamnesi positiva per difficoltà all’intubazione,etc.)
  •     selezionate patologie materne cardiache, polmonari e della gravidanza (preeclampsia, etc.) per ridurre lo stress della madre
  •     diabete
  •     grave miopia con precedente distacco di retina

Controindicazioni:

ASSOLUTE:

  •     coagulopatie acquisite o congenite
  •     infezione vicino o nel punto di inserzione dell’ago
  •     stato febbrile refrattario a terapia medica o sepsi materna
  •     ipovolemia marcata o emorragia materna
  •     assunzione di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti

RELATIVE: in tali situazioni la decisione va ponderata caso per caso

  •     preesistente disturbo neurologico midollare o a carico dei nervi periferici

Effetti collaterali:

Si tratta di una pratica sicura ed usata in tutto il mondo. Sono tuttavia possibili alcuni effetti collaterali quali:

  • la comparsa di un lieve prurito generalizzato, che solitamente passa da solo dopo breve tempo
  • un’asimmetria dell’effetto analgesico (meno dolore da un lato del corpo rispetto all’altro) che si può risolvere ritirando leggermente il catetere
  • temporanea riduzione della pressione arteriosa materna, non dannosa per il bambino. In tale caso verrà prontamente somministrata un'infusione endovesa di liquidi. sono descritte in letteratura:

Inoltre, in letteratura sono descritti:

  • una durata maggiore della fase espulsiva (di circa 15-20 minuti)
  • un aumento di parti operativi (ventosa ostetrica, più raramente forcipe) in circa il 20% dei casi
  • un maggiore utilizzo di ossitocina endovenosa (per aumentare e regolarizzare la frequenza delle contrazioni che solitamente si diradano)

Complicanze:

Raramente, in caso di puntura durale accidentale, complicanza insita nella tecnica e descritta in letteratura nel 0,1 – 3% dei casi (1 su 1000 – 3 su 100 a seconda dei centri dove la si pratica) può comparire, 24–48 ore dopo il parto, cefalea che è di tipo posizionale (la si avverte solamente quando ci si alza e non in posizione sdraiata). Essa si risolve completamente e senza conseguenze nel giro di 2–4 giorni con terapia (riposo, antidolorifici, caffè o coca cola), in rari casi può durare anche 15  giorni e in questo caso su indicazione del medico anestesista potranno essere richieste indagini radiologiche.

E' comunque possibile in tale periodo allattare il bambino senza problemi, rimanendo sdraiate.

L’analgesia epidurale è sicura per il neonato.

Raramente, come per il travaglio in acqua, potrebbe non essere possibile ricevere tempestivamente l’analgesia epidurale quando l'anestesista dedicato è impegnato  in situazioni  di urgenze/ emergenza.

La donna che desideri partorire in analgesia epidurale e vivamente consigliata la partecipazione ai corsi organizzati dall'Istituto. Link

Percentuale di successo: 98,8%

Informazioni:

Per poter accedere alla parto analgesia epidurale è necessario partecipare agli incontri che l'Istituto Burlo Garofolo offre durante il mese, per informare sulle metodiche di gestione del dolore durante il travaglio di parto (analgesia naturale e analgesia epidurale) .

Tali incontri sono svolti  dalle ore 15.00 alle 17.00  presso l’Aula Magna dell’IRCCS Burlo Garofolo (Palazzina Ambulatori Piano Terra), con accesso libero, e sono condotti da un'ostetrica e un medico anestesista.

La calendarizzazione degli incontri è programmata annualmente e tutte le date sono pubblicate  sul sito web del Burlo, nella sezione news. Inoltre le date sono comunicate a tutti i consultori e ai servizi ambulatoriali dell'Istituto. L'epoca gestazionale consigliata è dalla 32° settimana in poi.

Durante gli incontri, alle future mamme viene consegnato un questionario anamnestico in base al quale vengono identificate le donne che  devono  eseguire una visita individuale con l'anastesista. Chi  invece non dovrà effettuare la visita ambulatoriale,  firmerà contestualmente all'incontro, il consenso all'esecuzione dell'analgesia epidurale. Tutta la documentazione sarà conservata dalla donna e  consegnata all'ostetrica in sala parto.

La partecipazione agli incontri è vivamente consigliata, ma qualora si fosse impossibilitati a partecipare contattare il n. tel. 0403785819 dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.00 per fissare una visita anestesiologica.

L’epidurale è una pratica invasiva; richiede una preparazione che comprende l’esecuzione di esami di laboratorio (PT,PTT ed emocromo) e una visita anestesiologica come da modalità sopra illustrate.  Nel nostro Istituto è presente un gruppo di anestesisti dedicato all'ostetricia che garantiscono un' elevata competenza.

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