La pressione alta, l’obesità e il fumo di sigaretta sono i principali fattori di rischio per la mortalità e la disabilità in Italia.

Ricercatori del Burlo Garofolo contribuiscono a stimare lo stato di salute della popolazione mondiale.

In Italia, i principali fattori di rischio per la mortalità e la disabilità (intesa come allontanamento dallo stato di benessere) sono legati a stili di vita che possono essere in gran parte modificati: si tratta della pressione alta, dell’obesità e del fumo di sigaretta, seguiti da glicemia e colesterolo elevati. A loro volta, questi fattori sono legati ad una dieta non equilibrata e a scarsa attività fisica. Uno stile di vita più sano può quindi avere una grande influenza sul nostro stato di salute.

Si tratta dei risultati di uno degli ultimi risultati del Global Burden of Disease, Injuries and Risk Factors (GBD) (http://www.healthdata.org/gbd), che rappresenta ad oggi lo sforzo più grande mai realizzato per stimare livelli e trend epidemiologici a livello mondiali, con un network di più di 1000 collaboratori di 108 diversi Paesi. Lo studio è coordinato dall’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington, in collaborazione con l’Università di Harvard, la Johns Hopkins University, l’Università di Queensland e l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Le stime mondiali relative all'impatto delle malattie, degli incidenti e dei fattori di rischio sullo stato di salute della popolazione in termini di mortalità e di disabilità vengono prodotte anche grazie all'impegno di ricercatori della struttura di Epidemiologia clinica e ricerca sui servizi sanitari dell'IRCCS Burlo Garofolo di Trieste. Un lavoro iniziato nell'estate del 2007 con il coinvolgimento del nostro gruppo nel nucleo di esperti su polmonite, meningite, sepsi, otite media, pertosse e influenza, come responsabili della revisione sistematica e della produzione delle stime di frequenza dell'otite media e delle sue complicanze.

L'idea che ha portato alla nascita dello studio risale all'ormai lontano 1992: descrivere la salute della popolazione mondiale grazie a un indicatore sintetico che prenda in considerazione sia gli anni di vita persi per mortalità prematura legata a incidenti o malattie, sia gli anni di vita vissuti in condizioni di salute non ottimale o di disabilità. Negli ultimi 20 anni sono state pubblicate periodiche stime di questo indicatore, definito DALYs (disability-adjusted life years).

Dal 2007 i ricercatori del Burlo hanno partecipato alla produzione di stime su incidenza, prevalenza, anni vissuti con disabilità (years lived with disabilities: YLDs) e  DALYs per oltre 300 patologie e lesioni da incidenti, sulla mortalità neonatale, infantile e Under-5, sulla mortalità materna, sull’incidenza e la mortalità da HIV, tubercolosi e malaria, sulle oltre 240 cause di morte per sesso ed età, e nello specifico sul peso dei tumori.

I ricercatori del Burlo Garofolo hanno finora contribuito così alla stesura di più di 10 pubblicazioni. Si tratta di un risultato straordinario, che riflette l'elevata qualità del lavoro svolto in collaborazione tra ricercatori di tutto il mondo, e di un traguardo prestigioso per il nostro istituto.

Per saperne di più:

GBD 2013 DALYs and HALE Collaborators, Murray CJ, Barber RM, Foreman KJ, et al. Global, regional, and national disability-adjusted life years (DALYs) for 306 diseases and injuries and healthy life expectancy (HALE) for 188 countries, 1990-2013: quantifying the epidemiological transition. Lancet. 2015 Aug 27. pii: S0140-6736(15)61340-X. doi: 10.1016/S0140-6736(15)61340-X.

http://press.thelancet.com/GBDDALYSHALE.pdf

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