UN NUOVO APPARECCHIO ACQUISTATO GRAZIE AD UNA DONAZIONE, DIMEZZA IL BISOGNO DI PRELIEVI PER L'ANALISI DELLA BILIRUBINA.
Meno punture per i neonati al Burlo Garofolo. Il reparto di Neonatologia ora può contare infatti su un nuovo apparecchio per la misurazione della bilirubina attraverso un lettore ottico, dimezzando così il bisogno di prelievi e analisi di laboratorio per questa sostanza.
L’apparecchio è stato acquistato attraverso una donazione, il frutto della serata benefica “Io sto con il Burlo” tenutasi a Gemona del Friuli e sostenuta, tra gli altri, anche dal calciatore della Juventus Simone Padoin, originario proprio di Gemona.
“Voglio ringraziare il promotore dell’iniziativa, Giulio Contessi, e con lui tutte le persone che hanno partecipato a questa raccolta fondi - ha spiegato il Direttore Generale Gianluigi Scannapieco - non solo per la donazione in sé, ma anche per l’atto di fiducia che questa rappresenta nei confronti del personale del Burlo e del lavoro che portiamo avanti. Il nostro compito è quello di trasformare queste donazione in valore per i bambini nel miglior modo possibile”.
Questa è l’ennesima donazione al Burlo Garofolo che arriva da fuori Trieste, “un dato importante - ha commentato Scannapieco - che ribadisce come questo ospedale sia un patrimonio non solo triestino ma di tutta la Regione e non solo”.
Alla cerimonia di consegna della donazione era presente anche il dott. Sergio Demarini, Direttore del reparto di Neonatologia, che ha spiegato come questo apparecchio possa “ dare un risultato istantaneo sui livelli di bilirubina nel sangue dei neonati, la sostanza che li rende itterici. Questo ci permette di procedere con il prelievo e i test di laboratorio solo quando strettamente necessario, evitando così a molti neonati una puntura e quindi una brutta esperienza”.
Giulio Contessi, promotore dell’iniziativa benefica e papà del piccolo Manuel, ha annunciato che la serata “Io sto con il Burlo” verrà ripetuta anche l’anno prossimo, sempre a Gemona, con l’obiettivo di aiutare di nuovo i piccoli pazienti dell’IRCCS triestino.
