Violenza sessuale e di genere: cosa vedere, come agire, quali obblighi

Più o meno tutte le vittime, anche quelle che non hanno la forza di denunciare, prima o poi passano dal pronto soccorso talvolta accompagnate dai loro stessi persecutori o da sole"
Violenza sessuale e di genere: le Aree di Emergenza e Pronto Soccorso della Regione si confrontano di fronte ad un problema di salute che può diventare causa di morte.
Cosa vedere, come agire, come curare,quali sono gli obblighi anche giuridici degli operatori?
Organizzati dall’IRCCS Burlo Garofolo, su indicazione della Regione Friuli Venezia Giulia,  due momenti di formazione che coinvolgeranno il personale di tutti i Dipartimenti di Emergenza e Pronto Soccorso degli Ospedali regionali.
Il primo incontro si terrà a Trieste l'11 dicembre, alla Stazione Marittima, Sala Oceania, con il coinvolgimento delle Aree di Emergenza di Trieste, Udine, Pordenone.
Il secondo incontro si terrà a Monfalcone il 12 febbraio: si inconteranno gli operatori dell’Emergenza di  Trieste, Monfalcone- Gorizia, Tolmezzo- San Daniele, Palmanova, San Vito.
Obiettivi della formazione saranno:
•  fornire ai medici ed agli operatori sociali e sanitari delle aree di Emergenza e Pronto Soccorso strumenti per affrontare il fenomeno della violenza che costituisce una causa frequente di accesso ed un grave problema di salute e di rischio per la vita delle vittime.
•  fornire competenze relative alle responsabilità medico legali.
•  confrontare diversi percorsi e protocolli presenti in Regione in modo da condividere esperienze e criticità
•  integrare le conoscenze con gli operatori del territorio in modo da rendere l’intervento di supporto alle vittime sempre più efficace.
La formazione, coordinata dall’IRCCS Burlo, progettata nell’ambito delle attività del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia, si inserisce nella logica Regionale di creare una regia forte che garantisca  alle donne , i minori, le persone con diversa identità di genere, vittime di violenza in tutto l’ambito territoriale, omogeneità relativa alla adeguatzza, tempestica, efficacia degli interventi.
I dati ISTAT riferiscono che in Italia 6.788.000 donne (il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni) hanno subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale (652 mila hanno subìto stupri e 746 mila tentati stupri).
Due studi svolti tra le donne afferenti alla Clinica Ginecologica del Burlo confermano questi dati anche tra le donne in gravidanza o che hanno partorito.  Il 18 % delle donne che richiedono l’interruzione della gravidanza riferiscono una qualche forma di violenza in attto da parte del partner , il 4,6% riferisce specificatamente violenza fisica, 1,8% violenza sessuale. Il 4% delle donne che hanno partotio riferiscono violenza corrente, l’1% violenza fisica, lo 0,5% sessuale.
Come gli operatori hanno modo di rilevare il fenomeno non riguarda le persone con disagio ma ogni classe sociale: una ricerca commissionata dall’ordine dei medici di Roma -2010- documenta che il 25% delle donne medico afferma di aver subito forme di violenza.
Secondo l’American College of Physicians la violenza domestica è causa di morte tra le donne incinte più spesso di quanto lo sia qualsiasi altra condizione singola associata alla gravidanza.
 
Evento 11 dicembre 2017: Violenza sessuale e di genere
 
 
 
 

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