EMERGENZA COVID-19 | Psicologhe e psicologi del Burlo rispondono
Mio figlio ha difficoltà a dormire… che succede?
Risponde la Dott.ssa Stefania Zamarian, Psicologa psicoterapeuta contrattista per il progetto psicologico sull’emergenza covid-19 della Direzione Sanitaria - Ufficio Continuità assistenziale dell’IRCCS Burlo Garofolo.
Problema:
Mio figlio ha difficoltà ad addormentarsi e al mattino fa fatica a svegliarsi, cosa posso fare?
Che succede?
Si possono assistere a diversi disturbi stress correlati dovuti agli eventi recenti che i bambini hanno vissuto (quarantena e distanziamento sociale in atto). Tra essi vi sono i disturbi del sonno che si manifestano in alcuni casi con difficoltà di addormentamento, risvegli notturni e difficoltà ad alzarsi al mattino nell’orario prestabilito.
Che fare?
Innanzitutto è opportuno mantenere una routine giornaliera che scandisce i diversi momenti della giornata.
Vi può essere quindi il tempo della concentrazione (momento in cui vengono svolti i compiti), il tempo del gioco, il tempo della relazione con gli altri, il tempo del movimento, il tempo dell’ozio e il tempo del sonno. Dare struttura alla giornata permette di dare prevedibilità agli eventi e sapere cosa aspettarsi, questo vale nei periodi di normalità, a maggior ragione può essere utile in questi tempi incerti, dove possiamo avere la percezione di non poter controllare gli avvenimenti.
Costruiamo le basi per una realtà costante e prevedibile. Ciò favorirà nel bambino l’esperienza di sentirsi al sicuro e di conseguenza di essere più rilassato.
Prima dell’addormentamento, evitiamo l’esposizione a videogiochi, tv o altri dispositivi elettronici che possono portare ad una iperstimolazione del cervello di nostro figlio. Creiamo un rito dell’addormentamento: leggiamo una favola, stiamo insieme raccontandoci come è stata la nostra giornata, facciamo un massaggino (nei bambini più piccoli massaggiare lentamente la schiena con la mano piena infonde sicurezza e permette di rilassarsi, lo fa sentire fisicamente accolto).
Se nostro figlio ci dice che ha paura e che non vuole dormire, rassicuriamolo: gli possiamo dire che rimarremo accanto a lui finché non si sarà addormentato e che poi saremo nella stanza accanto e non sarà solo.
La privazione del sonno è una esperienza difficile per tutta la famiglia. A causa della stanchezza si può essere tutti più facilmente irritabili e perdere la pazienza: armiamoci di calma e trasformiamo questa esperienza in una in cui nostro figlio può sperimentare di essere accolto nella sua difficoltà avendo accanto a lui qualcuno che lo prende per mano, aiutandolo a non sentirsi solo e ad essere contenuto nel suo disagio.
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