I lavori hanno comportato un investimento complessivo di 250mila euro, a cui si aggiungono 14mila euro per l’acquisto di due strumenti per il monitoraggio neurologico in sala operatoria

Si è da poco conclusa l’inaugurazione dei nuovi spazi dell’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo” della sala d’attesa, il Cup e la mensa organizzata dalla direzione strategica dell’Irccs, guidata dal direttore generale, Stefano Dorbolò, a cui hanno preso parte la responsabile marketing e ufficio stampa Fvg di Despar (Aspiag Service), Tiziana Pituelli in rappresentanza del direttore regionale dell’azienda, Fabrizio Cicero e il Direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità della Regione Friuli Venezia Giulia, Gianna Zamaro in rappresentanza dell’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi.
I lavori hanno comportato un investimento pari a circa 250mila euro, 95mila dei quali ottenuti con un finanziamento regionale, mentre 150mila euro sono frutto di una donazione di Despar (Aspiag Service) grazie ai fondi raccolti con la collaborazione della clientela e i fondi restanti sono frutto dell’autofinanziamento dell’Irccs grazie anche a varie donazioni dei cittadini e delle aziende del territorio.
L’atrio storico si compone di 62 mq, collegato all’atrio c’era la camera calda del pronto soccorso. Dopo che a seguito della pandemia da Covid 19 la camera calda era stata costruita in urgenza in adiacenza alla parte operativa del pronto soccorso, in modo da non far transitare pazienti non valutati attraverso il corridoio di scorrimento, con i nuovi lavori la conversione della ex camera calda in sala d’attesa e l’allargamento degli spazi destinati al Cup si è potuta creare una sala d’attesa rispettosa del distanziamento tra persone.
In particolare, i nuovi spazi hanno permesso di moltiplicare per sei la dimensione della sala d’attesa portandola da 18 a 109 metri quadri, di aumentare di oltre il 40 per cento i metri quadri disponibili per il Cup portandoli da 41 a 59 e di portare la sala mensa da 40 a 70 posti a sedere. Inoltre, con un investimento di 14 mila euro, grazie alla donazione di Despar, sono stati acquistati due strumenti di monitoraggio neurologico emodinamico per la sala operatoria.
Nell’inaugurare le nuove aree, il direttore generale ha affermato come sia «motivo di grande soddisfazione inaugurare oggi questi nuovi spazi per il nostro ospedale. Sono interventi che si inseriscono - ha continuato Dorbolò - all’interno di un più ampio ed esteso piano riorganizzativo della logistica del nostro Istituto avviato nel 2021 grazie al finanziamento regionale che ci è stato assicurato. Fondamentali sono poi i contributi integrativi come quello di Despar che ci ha consentito, oltre che di acquistare due strumenti di monitoraggio neurologico emodinamico per la sala operatoria, di realizzare un nuovo ingresso e una nuova sala d’attesa per migliorare l’accoglienza della nostra utenza creando un’ambientazione rasserenante per i bambini le mamme e i loro accompagnatori. La atavica saturazione di tutti gli spazi dell’Istituto - ha proseguito - ci costringe a un faticoso lavoro a catena gestendo l’effetto domino nella ricollocazione delle attività. Proseguiamo determinati negli interventi fondamentali – ha assicurato il direttore generale dell’Irccs triestino - per ottimizzare la sicurezza degli ambienti di lavoro, per massimizzare la gestione delle attività, per rispondere al meglio alle nuove esigenze organizzative, per la migliore fruizione dei servizi da parte dell’utenza e per garantire migliori condizioni lavorative ai professionisti e ricercatori dell’Istituto».
Dal canto suo, Fabrizio Cicero, Direttore Regionale Despar (Aspiag Service) per il Friuli-Venezia Giulia ha detto: «Siamo un’azienda profondamente radicata sul territorio e attenta alle esigenze della comunità per questo è parte del nostro Dna farsi carico delle esigenze che arrivano dal territorio e sostenere progetti e iniziative che pongono un’attenzione particolare alle fasce più deboli e alle persone in difficoltà. L’inaugurazione di oggi – ha aggiunto Cicero - è anche la dimostrazione concreta di una promessa diventata realtà che permetterà a una struttura di eccellenza della nostra regione come l’Ospedale Burlo Garofolo di rendere sempre più efficiente il servizio offerto. Questa sala d’attesa, dunque - ha concluso il direttore regionale di Despar -, è un segno tangibile della nostra volontà di essere al fianco del mondo della salute, del sociale e dell’associazionismo della nostra regione per sostenere progetti di pubblico servizio a beneficio della comunità».

 

IL DETTAGLIO DEI LAVORI ESEGUTI

LA SALA D’ATTESA
La sala d’attesa, con la conversione dell’ex camera calda, è stata ampliata da 18 a 109 metri quadri, consentendo un adeguato distanziamento tra le persone.

IL CUP
Il Cup del Burlo è stato portato dai precedenti 41 metri quadri agli attuali 59 e ciò consentirà una migliore gestione del lavoro da parte degli operatori e una velocizzazione delle attività, limitando le code a tutto vantaggio dell’utenza.

LA MENSA
L’ampliamento della mensa è motivato dalla necessità di spostare la cucina per ampliare gli spazi del pronto soccorso in linea con i requisiti di accreditamento e quella di riorganizzare gli spazi in modo da consentire la preparazione dei vassoi per i pasti dei degenti: contestualmente all’apertura dei nuovi spazi è stata modificata la modalità di erogazione dei pasti da multiporzione a vassoio personalizzato.
I lavori hanno consentito di aggiungere, grazie a moduli prefabbricati, 190 metri quadri alla superficie della mensa, portando i posti a sedere da 40 a 70 in modo da poter soddisfare le esigenze di spazio dovute all’incremento del personale dell’Irccs, in particolare con l’acquisizione di nuovi ricercatori, effettuato negli ultimi anni

I MONITOR
I finanziamenti disponibili, in particolare il contributo di Despar, hanno permesso di acquisire due strumenti di monitoraggio neurologico emodinamico “Root”, per la sala operatoria che permettono un monitoraggio neurologico su quattro canali, offrendo la garanzia di un piano di anestesia e di monitorare la funzione cerebrale con differenziazione dei due emisferi del cervello e il monitoraggio emodinamico con funzione di indice cardiaco e resistenze, ma anche di disponibilità ed estrazione di ossigeno.
I due monitor sono utilizzabili sia nella sala operatoria ortopedica, sia in quella chirurgica pediatrica e il monitoraggio sarà applicabile anche sulle pazienti adulte ginecologiche con situazioni complesse. Inoltre, il monitoraggio sarà utilizzato anche in Terapia Intensiva nei casi di alterazione dello stato di coscienza e di shock settico nei pazienti pediatrici e adulti, con significative possibilità di riduzione della mortalità in entrambi i casi.

 

 

 

 

Data creazione: 
29/09/2023
Data di aggiornamento: 
29/09/2023

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