Acronimo: 
DSA

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) si manifestano con gravi difficoltà nell’apprendimento della lettura (dislessia), della  scrittura (disortografia) e/o del calcolo (discalculia) in soggetti con normali capacità intellettive e in assenza di patologie neurologiche e deficit sensoriali. La principale caratteristica di questo disturbo è la specificità: i bambini con DSA sono bambini intelligenti e creativi con una specifica difficoltà nell’apprendimento della lettura, della scrittura o calcolo. La prevalenza di questo disturbo è del 3.1 % (come emerso da uno studio epidemiologico attuato dall’IRCCS Burlo Garofolo) e circa il 30% dei soggetti con DSA abbandona gli studi precocemente

Gli studi scientifici hanno evidenziato un origine neurobiologica di questo disturbo. Nello specifico le connessioni e i collegamenti di alcune cellule del cervello (rete neuronale) responsabili dell’elaborazione delle informazioni e che rendono possibili i processi di lettura scrittura e calcolo, si sviluppano in maniera differente (natura neurobiologica) determinando una persistente e specifica inefficienza funzionale di questi processi, impedendo la loro corretta automatizzazione.
I disturbi specifici di apprendimento hanno in alcuni casi una componente ereditaria-genetica. Infatti i parenti di primo grado di persone con dislessia presentano fino al 50% di rischio di sviluppare questa condizione.  Sono in atto, anche presso questo Istituto, studi genetici che mirano ad identificare il ruolo di specifici geni nel determinare le manifestazioni del disturbo.

La dislessia è caratterizzata da  una difficoltà ad effettuare una lettura accurate e/o fluente, pur a fronte di una normale intelligenza. Il bambino compie errori caratteristici e ripetuti come ad esempio l’inversione di lettere ( es. “li” per “il”) o sostituzione di lettere (es. “m/n” “b/d”  “v/f”) salta o aggiunge lettere e sillabe (es.”orcio” per “orco”, “camera” per “cameriere”) e legge in maniera stentata.
La disortografia è un disordine di codifica del testo scritto, dovuto al deficit di conversione (transcodifica) del linguaggio orale (fonema) nel linguaggio scritto (grafema); tipicamente sono errori fonologici (es. “vinire per finire”), non fonologici (es. “lago” per “l’ago”) o di altro tipo (accenti e doppie).
La disgrafia è un disturbo di scrittura di natura motoria ed è caratterizzata da un’inadeguata fluenza grafica e/o un tratto grafico incomprensibile.
La discalculia è un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche . Il bambino è incapace di di comprendere i concetti di base delle operazioni, fatica a comprendere i termini o i segni matematici (“+”, “-“, “x”, “:”), non riconosce i numeri e/o non li allinea correttamente , non riesce ad apprendere in modo soddisfacente ed efficace le tabelline.

Il DSA deve essere diagnosticato precocemente (entro l’inzio della III elementare) perché il disturbo, pur essendo permanente può giovarsi di un trattamento precoce volto a migliorare i processi di automatizzazione. Il Disturbo Specifico di Apprendimento si diagnostica utilizzando test standardizzati che permettono di valutare le abilità di lettura, scrittura e calcolo. La diagnosi è confermata quando il livello di una o più di queste tre competenze risulta di almeno due deviazioni standard inferiore ai risultati medi prevedibili nonostante una adeguata scolarizzazione. La diagnosi di DSA può essere posta unicamente alla fine della classe II - inizio classe III della Scuola Primaria; per la discalculia la diagnosi può essere posta solo alla fine della classe III della scuola Primaria.
L’iter diagnostico deve essere intrapreso solo dopo che all’interno della scuola sono stati individuati gli alunni resistenti a programmi di specifico potenziamento didattico svolto dagli insegnanti. La delibera regionale n°933 (“Protocollo d’intesa tra la regione Friuli – Venezia Giulia e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’attività di individuazione precoce dei casi sospetti di Disturbo Specifico di Apprendimento) raccomanda questo tipo di approccio.

Il DSA permane per tutto l’arco della vita, ma una diagnosi tempestiva ed un trattamento riabilitativo adeguato possono migliorare per esempio l’abilità di lettura. La riabilitazione deve essere dominio-specifica (intervenendo cioè sulle prestazioni deficitarie), effettuata da specialisti, si deve basare su un modello chiaro e su evidenze scientifiche. Per i bambini del ciclo della scuola primaria di primo grado è efficace il trattamento logopedico ovvero un’attività abilitativa intensiva anche a domicilio , purchè supervisionata da esperti, al fine di tentare di migliorare l’automatizzazione di alcuni processi. Per i soggetti più grandi è più efficace lavorare sul metodo di studio per migliorare le cosiddette capacità metacognitive, sempre però con la supervisione di personale esperto.
Nle 2010 è stata promulgata la legge 170 che prevede l’utilizzo a scuola di strumenti compensativi e misure dispensative per i soggetti certificati per DSA in raccordo con i Servizi Sanitari e con la famiglia come previsto dal programma didattico personalizzato. Gli strumenti compensativi sono per esempio, la sintesi vocale, il registratore audio, la calcolatrice i programmi di videoscrittura con correttore ortografico. Le misure dispensative sono per esempio le interrogazioni programmate, evitare l’uso del vocabolario, avere più tempo a disposizione per le prove scritte, evitare di fare leggere ad alta voce un soggetto con dislessia, ecc. Questi provvedimenti sono stati stabiliti affinchè l’alunno con dislessia o con DSA possa e debba perseguire gli stessi obiettivi formativi dei suo coetanei senza interrompere il ciclo di studi.

La struttura complessa di Neuropsichiatria Infantile, da anni si occupa dei DSA, sia dal punto di vista clinico-organizzativo che di ricerca sperimentale e ricerca-azione, anche con progetti multicentrici. Collabora inoltre  con l’Associazione Italiana Dislessia. Quest’ultima è presente su tutto il territorio nazionale, è un organizzazione di volontari (sanitari, familiari e soggetti adulti con dislessia) senza scopo di lucro che ha come obiettivo quello di offrire ai dislessici e ai loro familiari un punto di riferimento per ottenere informazioni e aiuto per l’identificazione del problema (www.aiditalia.org). I progetti di ricerca sono stati centrati sugli aspetti epidemiologici, sulla gestione dei DSA all’interno della scuola, sull’efficacia degli interventi di potenziamento didattico all’interno della scuola, sulla messa a punto di modifiche del testo per migliorare le prestazioni di lettura dei soggeti dislessici, sulla tempestività della diagnosi, sugli aspetti genetici della dislessia. Gli operatori della SC di NPI hanno inoltre collaborato alla Consensus Conferece Nazionale e alla stesura della Delibera Regionale 933/2014 in raccordo con l’Ufficio Scolastico Regionale.

Prestazioni

Prestazioni ambulatoriali SSR: 

Amministrazione Trasparente