Near Miss ostetrici in Italia
  • Responsabile: dott.Salvatore Alberico

Near miss e morbosità materna grave acuta sono due termini utilizzati indifferentemente per indicare una grave complicanza ostetrica potenzialmente fatale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce near miss la condizione di una donna che “sarebbe deceduta ma che è sopravvissuta alle complicazioni insorte durante la gravidanza, il parto o entro 42 giorni dal termine della gravidanza stessa” (1). Si tratta di un concetto che sta acquisendo sempre maggiore importanza quale indicatore della qualità dell’assistenza ostetrica, in aggiunta alle statistiche relative alla mortalità materna (2). Nei Paesi socialmente avanzati, infatti, la maggiore frequenza dei near miss rispetto alle morti materne, permette di produrre stime affidabili in tempi molto più rapidi e produce conoscenza preziosa per il miglioramento dell’appropriatezza clinica coinvolgendo e rafforzando la rete dei professionisti sanitari. Questi eventi infatti rappresentano dei successi terapeutici che facilitano le procedure di audit e di revisione critica dei percorsi assistenziali tanto difficili per i clinici in caso di morte materna.

 

Il progetto si pone l'obiettivo di affrontare in modo strutturato l'evento morte fetale (intesa per epoca >23 settimane di amenorrea sino al termine della gestazione) e morte neonatale precoce (intesa dalla nascita alla dimissione del neonato) ossrevato in ambito della Regione Friuli Venezia Giulia. Le azioni sono:

1. Costituzione di un gruppo identificato di professionista Ostetrico-Ginecologo-Neonatologo-Anatomo Patologo per ciascun punto nascita della regione, che costituirà il gruppo operativo.

Si procederà quindi alla valutazione retrospettiva degli eventi, costituendo in questo modo un registro-osservatorio degli eventi, edotti tramite DRG, per un periodo di 2 anni retrospettivamente.

2. Valutazione critica dei casi desunti, per comprendere: a) prevalenza degli eventi distinti per epoca gestazionale; b) distribuzione dei casi per etiologia identificata come causa dell'evento;  c) corretteza della procedura diagnostica applicata per comprendere la causa dell'evento; d) corretta documentazione clinica di tutte le procedure attuate.

3. Disegno di una corretta procedura di valutazione clinica ed anatomo patologica dei casi

4. Pubblicazione dei risultati emersi

5. Produzione di una Raccomandazione Regionale per una corretta gestione clinica dei casi, distinta per evento accaduto in corso di gravidanza o di travaglio/parto

 

Progetto finanziato dal bando CCM 2016

Periodo: 
da 24/03/2017 a 23/03/2019

Amministrazione Trasparente