Cardiopatia congenita. Il dotto arterioso di Botallo è una struttura normalmente presente nel feto, mette in comunicazione l’arteria polmonare con l’aorta e si chiude spontaneamente alla nascita.

La persistenza del dotto è caratteristica costante nel prematuro e nei figli di madri affette da rosolia durante la gravidanza.

I sintomi posso presentarsi già alla nascita, con cianosi, polipnea, tachicardia e/o difficoltà ad alimentarsi, oppure comparire successivamente durante l’infanzia o l’adolescenza. Molte cardiopatie congenite, anche gravi, sono ben tollerate durante il periodo fetale per la presenza di strutture che mettono in comunicazione il cuore destro con il cuore sinistro (forame ovale), e la circolazione polmonare con la circolazione sistemica (dotto di Botallo), tali comunicazioni 12-24 ore dopo la nascita scompaiono fisiologicamente, modificando l’equilibrio emodinamico pre-esistente. Queste cardiopatie si definiscono dotto-dipendenti e sono: la trasposizione dei grossi vasi, la presenza di stenosi polmonari critiche o atresie polmonari, la coartazione aortica severa e la stenosi aortica critica. Le altre cardiopatie vengono solitamente diagnosticate durante il primo mese di vita, o successivamente, se causano un impegno emodinamico lieve e ben tollerabile.

La diagnosi avviene spesso alla nascita o nel periodo neonatale, tuttavia una cardiopatia complessa può essere diagnostica anche durante la gravidanza mediante l’ecografia fetale. In casi selezionati è possibile una correzione chirurgica intrauterina. Inoltre una buona valutazione ecografica prenatale consente di fare diagnosi prima che le fisiologiche modifiche post-natali del circolo si instaurino e rendano evidente la malformazione, così da consentire un tempestivo trattamento di cardiopatie altrimenti incompatibili con la vita e dunque una prognosi migliore. Dopo la nascita la diagnosi si avvale dell’esame clinico da parte del neonatologo prima, del pediatra poi, ed eventualmente del cardiologo esperto in patologie pediatriche. Di grande importanza è lo screening neonatale con pulsossimetro che, misurando la saturazione di ossigeno dell’emoglobina, evidenzia precocemente una condizione di ipossia, prima ancora che sia evidente la cianosi, segno di una cardiopatia congenita critica o complessa. Gli esami strumentali utili nell’iter diagnostico sono l’elettrocardiogramma, l’ecocardiogramma e l’eco-color Doppler che consentono di visualizzare il cuore ed i suoi vasi, e di studiarne la morfologia e la funzione.

Il dotto arterioso può essere chiuso mediante terapia farmacologica con farmaci inibitori delle prostaglandine o, in caso di mancata efficacia della terapia farmacologica, mediante chirurgia.

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