Trieste, 25 gennaio 2017 - Nuovi spazi dedicati e l’avvio del primo Master universitario di II livello in Italia in Chirurgia Isteroscopica. L’Irccs Burlo Garofolo, in collaborazione con l’Università di Trieste, ha raggiunto oggi uno storico obiettivo: impegnato da anni nello studio e nella pratica delle isteroscopie mini invasive, il Burlo si pone adesso come una delle strutture di eccellenza italiane in questo settore, partecipando con l'Università all'organizzazione di un corso annuale post-specializzazione, tenuto dai principali esperti italiani e con l’inaugurazione di un nuovo ambulatorio dedicato a questo tipo di interventi, capaci di curare le patologie e salvare nelle donne giovani la funzionalità dell’utero e quindi la fertilità.
“Esprimo soddisfazione – ha dichiarato l’Assessore alla salute Maria Sandra Telesca – per questa iniziativa di alto livello, che testimonia il crescente peso che l’Irccs Burlo Garofolo ha assunto nell’ambito del servizio sanitario regionale e nazionale. Si tratta di una attività pratica, di chirurgia avanzata, a tutto vantaggio delle pazienti assolutamente in linea con la mission di un istituto di ricerca”.
TUTELARE LA FERTILITA’ DELLE DONNE GIOVANI - Isteroscopia mini invasiva significa, prima di tutto, rispetto per la donna e per la sua fertilità: gli interventi mini invasivi, infatti, permettono di curare alcune patologie senza asportare l’utero, pratica necessaria in passato, tanto che le isterectomie rappresentano per frequenza il secondo tipo di interventi ginecologici dopo il parto cesareo. Poiché le patologie dell’utero riguardano anche donne giovani, e le donne arrivano a gravidanza sempre più avanti con gli anni (in Friuli Venezia Giulia l’età media del parto ha superato i 30 anni, e il 10% delle donne concepisce il primo figlio dopo i 40), curare l’utero senza asportarlo diventa una priorità per i medici, anche al fine di tutelare le potenziali gravidanze future.
CURE MENO INVASIVE - Il Servizio attivo al Burlo è una delle eccellenze italiane in tema di chirurgia mini invasiva dell’utero. L’Istituto è riuscito a diminuire in maniera consistente il tempo di permanenza in ospedale per l’isterectomia grazie alle tecniche mini invasive: “Grazie a strumenti endoscopici di dimensioni veramente ridotte, parliamo di pochi millimetri, siamo in grado di eseguire ambulatorialmente procedure diagnostiche ed interventi chirurgici - spiega il prof. Ricci, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica del Burlo e dell'Università di Trieste, Dipartimento Universitario Clinico di Scienze mediche, chirurgiche e della salute, e direttore della Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia - La paziente arriva con il suo problema, come piccoli polipi oppure uteri setti da correggere, facciamo la diagnosi e contemporaneamente trattiamo. Eseguiamo circa 800 isteroscopie all’anno, interventi che nella gran parte degli ospedali vengono eseguiti in sala operatoria in anestesia generale e con un giorno di ricovero. Qui al Burlo, se vi sono le condizioni, applichiamo le tecniche mini invasive che consentono di evitare ricoveri, anestesia totale e garantiscono alla paziente un recupero più rapido”.
MENO ISTERECTOMIE - Non solo diminuire il dolore, i ricoveri e facilitare il recupero: “La nostra proposta consiste in trattamenti medici farmacologici - ha spiegato la dott.ssa Federica Scrimin della Clinica Ginecologica del Burlo - o qualora i miomi si trovino nella cavità dell’utero provocando emorragie procediamo alla loro asportazione per via isteroscopica in day surgery. Assistiamo così ad una diminuzione notevole delle isterectomie, ovvero dell’asportazione dell’utero”.
IL MASTER - L’eccellenza in questo settore evidenziata all’Irccs Burlo Garofolo si concretizza, grazie alla collaborazione con l’Università di Trieste, nell’avvio del primo Master Universitario di II livello in Italia in chirurgia isteroscopica. Il Master, inaugurato oggi nell'Aula Magna dell'Istituto, ha durata annuale e vedrà il Burlo impegnato con l’Università nel ruolo di organizzatore di una Scuola che si pone l’obiettivo di condividere la “best practice” triestina in campo di chirurgia isteroscopica mini invasiva.
Il Master, della durata di un anno, è rivolto a medici già specializzati in ginecologia ed esperti in trattamenti mini invasivi con l’obiettivo di fornire autonomia nei trattamenti chirurgici e nella diagnostica ecografica delle malattie dell’utero, attraverso la pratica chirurgica affiancata ad esercizi sul modello e a lezioni teoriche.
Tra i docenti e responsabili scientifici ci saranno Giuseppe Ricci, direttore della Clinica, Federica Scrimin, Francesco Mangino, Francesca Buonomo, Kristina Skerk, e alcuni tra i più importanti esperti italiani di isteroscopia.
L’AMBULATORIO - L’Ambulatorio dedicato alla chirurgia isteroscopica è stato inaugurato oggi alle 12: è stata apposta una targa dedicata ad Ada Cattonar Picot, che grazie alle sue donazioni ha favorito gli interventi di ristrutturazione e l’acquisizione delle attrezzature in dotazione al Servizio. La sala d’attesa è arredata con un’area espositiva che verrà messa periodicamente a disposizione di vari artisti e una piccola libreria a disposizione degli utenti. In occasione dell’inaugurazione sono stati esposti alcuni quadri della Scuola di Pittura “Mozina”.