Dopo 82 anni, il Burlo si allarga  con l'acquisizione di tre edifici contigui per complessivi 3500 metri quadri

La regione finanzierà con 7,2 milioni di euro l’acquisto e l’adeguamento dei tre edifici dove saranno trasferiti parte degli ambulatori, gli uffici amministrativi e tecnici, e saranno realizzate aree d’attesa, ludoteche, appartamenti a uso foresteria e nuovi parcheggi

C’è grande soddisfazione all’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo” per l’annuncio dato venerdì 20 ottobre dal Vicepresidente della Regione, con delega alla salute, Riccardo Riccardi della decisione della Regione Fvg di finanziare l’acquisto e l’adeguamento di tre edifici adiacenti al Burlo per permettere all’ospedale infantile triestino di poter finalmente dare soluzione alla cronica mancanza di spazi all’interno dell’attuale sede costruita nel 1938.
«Sono convinto - dichiara il direttore generale del Burlo, Stefano Dorbolò – che uno dei compiti principali che ha una direzione sia quello di fare tutto il possibile per garantire al proprio personale le migliori condizioni di lavoro, sotto il profilo delle risorse assegnate ma anche della sicurezza dei luoghi di lavoro e della salute dei lavoratori. Dal primo giorno di insediamento, quindi, abbiamo ritenuto assolutamente prioritario l’obiettivo di risolvere le criticità logistiche interne dell’Istituto che, se non superate, rischiano di provocare pesanti ricadute in termini organizzativi, funzionali e di sviluppo. Sono, quindi, entusiasta di aver ottenuto la possibilità di allargare gli spazi a disposizione dell’Istituto con l’acquisizione dei tre edifici dell’Opera San Giuseppe che confinano con quelli del nostro istituto e che ci permetteranno di contare su nuovi spazi per complessivi 3500 metri quadri. Ringrazio la Giunta, in particolare Presidente e Vicepresidente – aggiunge Dorbolò -, per aver capito l’importanza dell’intervento indirizzato a una Istituzione che costituisce vanto per la città di Trieste ed è un punto di riferimento nazionale in ambito materno infantile. Questo impegno è per noi un ulteriore importante conferma del riconoscimento da parte della Regione del ruolo svolto dal nostro istituto a favore dell’intera comunità regionale».
La necessità di nuovi spazi per il Burlo era diventato via via più evidente con il passare degli anni. L’Istituto, infatti, fondato nel 1856 e riconosciuto nel 1968 come Irccs, è ospitato negli attuali locali fin dal 1938 e da quella data le strutture e i confini dell’Istituto non sono cambiati con tutte le conseguenti difficoltà degli spazi di adeguarsi alle crescenti esigenze medico-scientifiche. Negli ultimi 14 anni, inoltre, il finanziamento assegnato annualmente all’Istituto è stato solo sufficiente a garantire gli interventi di ordinaria manutenzione, ma l’impossibilità di ampliare gli spazi stava via via facendo allontanare il Burlo dagli standard di accreditamento e di sicurezza degli ambienti di lavoro, nonché di un adeguata fruizione degli spazi da parte dell’utenza, con il rischio conseguente di perdere l’accreditamento nazionale come Irccs. Una situazione già di per sé precaria che ha ancor più evidenziato tutti i suoi limiti con l’esplodere del contagio da Sars CoV-2 che ha fatto crescere la necessità di spazi per garantire una gestione sicura degli accessi in ospedale e della fase clinico assistenziale.
«Già da 15 anni – spiega Dorbolò – si ipotizzava un trasferimento del Burlo in nuovi spazi che sarebbero potuti nascere dalla realizzazione della nuova sede di Cattinara che, però, per una serie di motivi è stata rinviata nel tempo. Oggi sappiamo che quella soluzione dovrebbe potersi concretare entro la fine del 2025 e nessuno intende metterla in discussione. Solo che, dopo un’attenta analisi di tutte le possibili soluzioni, ci siamo resi conto che il Burlo non avrebbe più potuto continuare a operare in modo efficiente e sicuro negli spazi attuali, attendendo una soluzione per altri cinque anni. Quest’estate ci si è prospettata l’opportunità dell’acquisto degli spazi confinanti con l’Istituto. Abbiamo effettuato tutte le delicate valutazioni tecniche, economiche, di legittimità e di coerenza rispetto al percorso di trasferimento a Cattinara che non viene assolutamente messo in discussione e ci siamo convinti che questa acquisizione consentirà una rapida soluzione delle principali criticità dell’Istituto, con benefici organizzativi per utenti e professionisti. Peraltro – aggiunge il Dg del Burlo – va sottolineata la correttezza e disponibilità dell’Opera S. Giuseppe nell’informarci per primi della vendita e nella conduzione della trattativa per il prezzo di acquisto che sarà molto più basso della richiesta iniziale, consentendo – qualora ci fosse la necessità dopo il trasferimento a Cattinara – la valorizzazione dell’attuale comprensorio e la ricapitalizzazione finale in termini di valore complessivo e vendibilità».
I nuovi spazi, acquisiti dall’Opera San Giuseppe permetteranno la realizzazione di diversi ambulatori, con i relativi servizi, destinati alla riabilitazione, all’Odontostomatologia, all’Oculistica, all’Otorinolaringoiatria e Audiologia e al supporto psicologico.  Attività che sono state individuate tra quelle che hanno una funzione prevalentemente dedicata all’utenza esterna, così da evitare la duplicazione dei locali e delle attrezzature necessari all’esecuzione delle stesse attività nei pazienti degenti.
Inoltre, ai locali dedicati all’attività sanitaria, saranno affiancate aree dedicate all’accoglienza e all’attesa, ludoteche e servizi igienici, realizzati in un contesto a misura di bambino.
Nei nuovi locali, poi, saranno trasferiti gli uffici amministrativi e tecnici e saranno realizzati appartamenti a uso foresteria e nuovi parcheggi.
Il trasferimento di molte attività nei nuovi locali permetterà, inoltre, il completamento in tranquillità di una serie di lavori nella sede attuale, anch’essi finanziati dalla Regione. Si tratta del nuovo Pronto Soccorso, del nuovo punto di accesso per l’emergenza ostetrico-ginecologico, dell’ampliamento degli ambulatori che restano in sede, della realizzazione della nuova mensa e dell’adeguamento degli spogliatoi e, infine, di nuovi spazi dedicati ai ricercatori.
La realizzazione di tutte le opere di riconversione nell’area di S. Giuseppe è prevista entro la fine del prossimo anno.
«Adesso il nostro impegno – conclude Dorbolò - sarà massimizzare l’utilizzo di questi nuovi spazi e fare prestissimo gli interventi di adeguamento necessari. Ce la faremo perché ho con me una grande squadra fatta dal Direttore Amministrativo, dal Direttore Sanitario e dal Direttore Scientifico, che ringrazio per il grande sforzo profuso per arrivare a questo risultato insieme ai più stretti collaboratori. So anche di poter contare sui grandi professionisti sanitari e i ricercatori dell’Istituto che sono sicuro ci supporteranno nella ricerca delle migliori soluzioni per il layout».

Data creazione: 
23/11/2020
Data di aggiornamento: 
23/11/2020

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