L’avulsione dentaria traumatica è una delle poche vere emergenze odontoiatriche. L’avulsione può riguardare sia la dentatura decidua che quella permanente. In caso di avulsione del dente deciduo, lo stesso non va reimpiantato e il paziente può essere inviato all’odontostomatologo anche in maniera differita il giorno stesso o il giorno successivo. Se l’avulsione riguarda il dente permanente la terapia di scelta è il reimpianto immediato seguito dal rapido invio (entro un’ora) alla struttura odontoiatrica di riferimento. La prognosi dell’elemento infatti è direttamente proporzionale al tempo trascorso fuori dall’alveolo. È fondamentale annotare l’ora in cui è avvenuto il trauma. In caso di impossibilità di reimpianto immediato, il dente avulso deve essere conservato in una soluzione idonea, quale il latte o la soluzione fisiologica, o in bocca a contatto con la saliva. Da evitare la conservazione in acqua.
La causa dell’avulsione dentaria è esclusivamente traumatica (cadute accidentali, traumi sportivi, incidenti della strada, lesioni da terzi).
Il quadro clinico è contraddistinto dalla fuoriuscita dell’elemento dentario, deciduo o permanente, dall’alveolo. Questo può associarsi a fratture alveolari e/o a ferite lacero-contuse del tessuti molli circostanti.
La diagnosi è molto intuitiva in quanto il paziente si presenta col dente avulso in mano o riferisce di averlo perso e l’alveolo risulta vuoto. Fondamentale è escludere l’intrusione dello stesso elemento all’interno dell’alveolo. Importante è inoltre diagnosticare eventuali fratture del processo alveolare e non trascurare le ferite dei tessuti molli, soprattutto se contaminate. In caso di ferite lacero-contuse sporche bisogna assicurarsi che il paziente abbia la copertura antitetanica.
La prognosi e i trattamenti successivi sono differenti a seconda che la diagnosi sia di avulsione di elemento deciduo o elemento permanente. La prognosi per il dente permanente è strettamente correlata al tempo di permanenza al di fuori dell’alveolo, al metodo di conservazione e al grado di sviluppo della radice (quindi all’età del paziente).
L’esame radiografico è di fondamentale supporto per confermare il quadro clinico dell’avulsione dentaria.
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In caso di avulsione del dente deciduo, lo stesso non va reimpiantato poiché l’atto del reimpianto potrebbe causare danno alla gemma del permanente sottostante. Il paziente va inviato allo specialista odontostomatologo, anche in maniera differita (il giorno stesso o il giorno successivo), il quale procederà ad un attento esame intra ed extra-orale teso ad escludere fratture del processo alveolare e a valutare eventuali lesioni dei tessuti molli. Indispensabile, in caso di mancato ritrovamento dell’elemento avulso, sarà escludere l’intrusione dello stesso all’interno dell’alveolo o nei tessuti molli circostanti attraverso un attento esame clinico e radiografico.
In caso di avulsione del dente permanente la terapia d’elezione (gold standard) è il reimpianto immediato: l’elemento va tenuto per la corona, se sporco va lavato per 10 secondi con soluzione fisiologica (se non disponibile usare l’acqua corrente) e riposizionato nell’alveolo, invitando il paziente a mordere al fine di metterlo nella posizione corretta. Il paziente va subito inviato alla struttura odontoiatrica di riferimento dove si procederà al controllo del riposizionamento, alle eventuali suture dei tessuti molli, allo splintaggio (legatura del dente reimpiantato tramite filo metallico o brackets ortodontici ai denti adiacenti) e agli esami radiografici.
Se il dente permanente avulso non viene reimpiantato immediatamente deve essere mantenuto nel latte o in soluzione fisiologica o in bocca a contatto con la saliva (meglio evitare quest’ultima opzione se il paziente è piccolo e non ha pieno controllo della deglutizione) e sarà quindi riposizionato nell’alveolo e subito splintato dall’odontoiatra stesso.
Il tempo di permanenza al di fuori dell’alveolo determina la prognosi: un reimpianto tardivo (dopo i 60 minuti) ha una scarsa possibilità di guarigione a causa della necrosi delle cellule del legamento parodontale, il dente andrà probabilmente incontro ad anchilosi e riassorbimento radicolare. È fondamentale annotare sempre l’ora in cui è avvenuto il trauma.
La permanenza al di fuori dell’alveolo condiziona molto anche il mantenimento della vitalità dello stesso elemento dentario: è importante uno stretto follow-up al fine di iniziare un’eventuale terapia endodontica non appena compaia un quadro di necrosi pulpare.
Un altro fattore che condiziona la prognosi dell’elemento è il grado di formazione della radice: in caso di reimpianto di dente immaturo con apice ancora incompleto è possibile una rivascolarizzazione della polpa dentale.
Il paziente viene congedato, dopo il reimpianto dentale, con uno splintaggio da mantenere per 2-4 settimane, prescrizione di terapia antibiotica ed antinfiammatoria e raccomandazioni domiciliari quali dieta morbida, scrupolosa igiene orale con spazzolino morbido e sciacqui con clorexidina ed astensione dall’attività sportiva.
Sia in caso di avulsione di elemento deciduo che permanente, in presenza di ferite lacero-contuse sporche è sempre indicata la terapia antibiotica così come è necessario verificare la copertura antitetanica.
Il follow-up clinico e radiologico in seguito a reimpianto dentale dev’essere meticoloso e va effettuato ad una settimana dal trauma, due settimane, un mese, tre mesi, sei mesi, un anno. E’ necessario valutare il mantenimento della vitalità e la stabilità dello stesso elemento e quindi intercettare preventivamente fenomeni di anchilosi, riassorbimento radicolare o necrosi pulpare.
In caso di avulsione del dente deciduo è importante invece monitorare la corretta eruzione del permanente sottostante.
Essendo l’avulsione dentaria una vera emergenza odontoiatrica ed avvenendo nella maggior parte dei casi durante lo svolgimento di attività sportive e/o in ambienti scolastici è fondamentale che pediatri e odontostomatologi istruiscano genitori ed insegnanti sulle manovre da effettuare in primo soccorso.
Prestazioni
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Strutture di riferimento
Struttura Complessa a Direzione Universitaria Odontostomatologia pediatrica
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Contatti di riferimento