Trieste, 11 marzo 2015 – Oltre cinque metri lineari di casse, contenenti tutta la “storia sanitaria” dell’Irccs Burlo Garofolo, dalla sua fondazione alla metà degli anni Ottanta, sono stati consegnati all’Archivio di Stato di Trieste, affinché sia garantita la miglior custodia possibile, e al contempo i documenti possano essere a disposizione del pubblico, in particolare degli storici, per studi e approfondimenti.
I materiali consegnati oggi riguardano la storia del Burlo, e tracciano al contempo un ritratto della società e del ruolo dell’Istituto per la città di Trieste. Tra i documenti più interessanti, quelli che testimoniano la visita dell’imperatrice Sissi al Burlo, subito dopo l’arresto di Guglielmo Oberdan a Monfalcone, sospettato di voler effettuare un attentato alla coppia imperiale.
“La storia del Burlo - ha spiegato il direttore generale prof. Mauro Melato - si intreccia profondamente con la storia della città, con il suo ruolo in epoca austroungarica. Nei documenti si possono seguire le tracce del progresso scientifico e medico, la nascita di un Istituto di eccellenza, ma anche tornare indietro di oltre un secolo e mezzo e ritrovare lo spirito originario di un territorio. Lasciare la documentazione negli archivi del Burlo significava privare gli storici locali, e quanti si occupano di storia della medicina, di materiali estremamente utili, importanti e affascinanti. Auspico che guardare al passato sia utile anche per progettare il futuro”.
Nel corso dell’incontro odierno, il prof. Melato ha firmato con la responsabile dell'Archivio di Stato di Trieste, dott.ssa Claudia Salmini, e con il Soprintendente della Soprintendenza Archivistica per il Friuli Venezia Giulia, dott. Pierpaolo Dorsi, una convenzione che disciplina la custodia del materiali e la disponibilità a far sì che siano consultabili da parte del pubblico interessato.