Plasticità e ambliopia: conoscerle per essere efficaci.
La plasticità del Sistema Nervoso è nota da tempo e per quanto riguarda l’ambliopia si pensava riguardasse un periodo che dalla nascita si prolunga fino a circa 8 anni di vita.
Studi su soggetti ambliopi adulti hanno evidenziato una plasticità anche in questo periodo della vita, ma di tipo differente poiché la riabilitazione ottiene risultati migliori sull’occhio sano piuttosto che sul malato e necessita di frequenti ripetizioni.
Ricordando di escludere la presenza di alterazioni anatomiche pre-chiasmatiche e l’inosservanza della terapia prescritta, prima di avventurarsi in spiegazioni sulla scarsa risposta alla riabilitazione dell’ambliopia del bambino, appare oggi evidente che il successo dipende principalmente dall’età di insorgenza dell’ambliopia. Per ambliopie insorte nei primi 3 anni di vita, e soprattutto nei primi 18 mesi, il recupero è spesso parziale e si rilevano anche alterazioni dell’occhio sano, non conseguenti all’occlusione effettuata che danno perciò indicazioni sull’insorgenza precoce dell’ambliopia.
È noto da tempo che le possibilità riabilitative si riducono con l’aumento dell’età divenendo scarse dopo gli 8 anni, ma questo è vero per ambliopie insorte precocemente, mentre per le tardive occorre insistere anche dopo questa età.
Nella pratica clinica è necessario perciò mettere in evidenza il più presto possibile la presenza di un’ambliopia, soprattutto prima dei 3 anni, tramite test dell’occlusione monoculare, preferenza di fissazione, visione preferenziale.
Se invece si evidenzia un’ambliopia dopo i 3 anni occorre indagarne le cause e controllare l’occhio sano per cercare di comprenderne l’età di insorgenza.
La correzione ottica e l’occlusione devono essere applicati in tutti i casi con tempestività.
L’articolo completo Plasticità e ambliopia: conoscerle per essere efficaci, autore dott. Stefano Pensiero è stato pubblicato sul Giornale Italiano di Ortottica, vol 11: 23-24, 2019-2020