Ci ritroviamo in questo 2022 a parlare della salute mentale in età evolutiva perché il tema di questa giornata mondale è “rendere la salute mentale e il benessere per tutti una priorità globale” ("Make Mental Health & Well-Being for All a Global Priority").
La recente tempesta pandemica di questi ultimi due anni ha sicuramente modificato il nostro stile di vita e possono averne risentito i soggetti in età evolutiva più fragili e meno resilienti. Allo stesso modo anche il contesto sociale e famigliare ne ha risentito e nell’ottica biopsicosociale queste difficoltà si possono riverberare anche sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti.
La nostra salute mentale è profondamente influenzata dal mondo che ci circonda (ottica biopsicosociale) e lo stato di salute mentale di un bambino o adolescente non riguarda semplicemente ciò che accade nella loro mente, ma risente fortemente delle esperienze con i genitori e con chi si prende cura di loro, le connessioni che si creano con gli amici e le opportunità di gioco di apprendimento e crescita.
La salute mentale come definita dall’Organizzazione Mondiale della Salute è uno stato di benessere in cui ogni individuo realizza le proprie potenzialità, può affrontare efficacemente i normali stress della vita, può lavorare in modo produttivo e fruttuoso ed è in grado di dare un contributo alla propria comunità.
La salute mentale inizia già alla nascita quando la crescita e la maturazione del sistema nervoso crea le condizioni che mettono in grado prima il neonato, poi il lattante, poi il bambino e poi l’adolescente di modificare e di essere modificato dall’ambiente.
In termini medici più tecnici,  tutte le condizioni che determinano una modifica di questo straordinario equilibrio (ovvero interazioni dinamiche reciproche fra eredità biologica genetica ed ambiente) sono cause che possono incidere negativamente sul neurosviluppo e dipendono strettamente dalla fase della vita.

I disturbi del neurosviluppo (la disabilità intellettiva, i disturbi della comunicazione, il disturbo dello spettro autistico, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, il disturbo specifico dell’apprendimento e i disturbi del movimento) si manifestano tipicamente nei primi anni di vita fino all’età scolare, i disturbi del comportamento alimentare, le psicosi e la schizofrenia sono più tipici dell’età preadolescente ovvero adolescente. I disturbi d’ansia e dell’umore possono presentarsi in tutte le età ma sono più frequenti in preadolescente ovvero adolescente.

Gli effetti del COVID sui bambini e gli adolescenti: sarà necessario molto tempo per avere risultati affidabili perché la raccolta di dati e il monitoraggio in materia salute mentale di bambini e adolescenti sono insufficienti (è quindi difficile confrontare la salute mentale dei bambini e degli adolescenti prima e dopo la pandemia), molti studi inoltre fanno affidamento su test di autovalutazione dei bambini stessi o dei loro genitori e non su una diagnosi specifica da parte di professionisti qualificati,  la maggior parte degli studi proviene  solo da pochi paesi, come Cina, Italia e Stati Uniti e sono incentrati principalmente sugli adolescenti. La letteratura mondiale segnala nel complesso che la pandemia ha causato un aumento dei casi di depressione, sebbene nella maggior parte degli studi questi sintomi fossero solo da lievi a moderati.
Alcuni studi segnalano un aumento dell’uso di alcol e altre sostanze, altri studi hanno segnalato che i cambiamenti dello stile di vita imposti dai lockdown e la chiusura delle scuole hanno significato meno esercizio fisico, più tempo davanti allo schermo e disturbi del sonno, tutti fattori associati in qualche modo a una minore qualità di vita e a un maggiore disagio psicologico. Altri studi ancora, in controtendenza hanno segnalato una condizione di “Salute mentale positiva”: numerosi bambini hanno avvertito una maggiore soddisfazione della vita durante i lockdown perché hanno potuto trascorrere più tempo e momenti piacevoli con i membri della famiglia e «staccare la spina» dalla scuola e dagli esami.
I fattori protettivi rispetto allo stress generato dalla pandemia sono stati l'attività fisica, il contatto con gli amici, la routine quotidiana e, per alcuni giovani, l'impegno sociale1
Dati che non sempre sono univoci, anche se ciascuno di noi che ha dovuto purtroppo vivere questo periodo direttamente avrà un’idea propria su che cosa ha significato questa tempesta pandemica che ha modificato profondamente, anche se temporaneamente i nostri stili di vita.

L’esperienza dell’IRCCS Burlo Garofolo
Sono stati esaminati gli accessi al Pronto Soccorso Pediatrico negli anni 2018 (pre pandemia), 2019, 2020, 2021 considerando quello che hanno richiesto una consulenza di neuropsichiatri infantile (NPI) per motivi psichiatrici: disturbi della condotta alimentare, sintomi somatici / conversione, sintomatologia ansiosa, psicosi, disturbi dell’umore, autolesionismo non suicidario, ideazione suicidaria, tentato suicidio, abuso di sostanze abuso di minori / maltrattamento, tic. Gli accessi in questi 4 anni sono stati 615, così divisi 160 nel 2018, 157 nel 2019, 113 nel 2020 e 185 nel 2021.*
Per ragioni di spazio non è possibile analizzare tutti i dati ma gli elementi più significativi rispetto al periodo pre-pandemia sono stati l’incremento dei disturbi del comportamento alimentare nella fascia 12-17 anni (+260% rispetto al periodo pre pandemia – nella nostra regione i disturbi del comportamento alimentare stanno diventando una vera emergenza e questo anche nel periodo pre pandemia N.d.A.) e l’autolesionismo non suicidario (+247%). Nel 2021 degli accessi per motivi psichiatrici sono incrementati del +17%.
Questi dati in linea di massima si accordano con quanto riportato in letteratura.
Ma prima della pandemia andava tutto bene? Non sembra proprio.
Nel novembre 2021 è stato pubblicato a cura dell’UNICEF un monumentale volume dal titolo “On my mind The state of the world’s children 2021 Promoting, protecting and caring  for children’s mental health” (Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale). Il documento è liberamente consultabile sul web perché si può scaricare gratis.
In questo documento è stato analizzato e descritto come la salute mentale dell’età evolutiva venga protetta e tutelata nel mondo comprendendo un lungo arco di tempo, compresa la pandemia. È un lavoro molto interessante perché oltre considerare quasi tutti i paesi del mondo, per ciascuna nazione vengono intervistati ragazzi età adolescente proprio in relazione alla loro salute mentale.
In generale emerge che già prima della pandemia gli investimenti in salute mentale rispetto ai bisogni reali erano modesti, compresi i paesi occidentali…
È un quadro un po’ sconsolante considerato che “si stima che oltre il 13% degli adolescenti tra i 10 e i 19 anni - vale a dire 86 milioni di adolescenti tra i 15 e i 19 anni e 80 milioni tra i 10 e i 14 anni, viva con un disturbo mentale accertato, secondo quanto definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nella fascia di età dai 10 ai 19 anni sono 89 milioni i ragazzi e 77 milioni le ragazze adolescenti che soffrono di disturbi mentali.  L'ansia e la depressione rappresentano circa il 40% dei disturbi mentali diagnosticati, mentre la restante parte include il disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività, disturbi della condotta, disabilità intellettiva, disturbo bipolare, disturbi della condotta alimentare, autismo e schizofrenia. I bambini e i giovani presentano spesso un disagio psicosociale che non raggiunge i livelli di un vero e proprio disturbo epidemiologico, ma che è tale da comprometterne la vita, la salute e le prospettive per il futuro.
Secondo una ricerca condotta dalla società di analisi Gallup per il rapporto UNICEF Changing Childhood, nella prima metà del 2021 in media il 19% dei giovani tra i 15 e i 24 anni in 21 paesi ha dichiarato di sentirsi spesso depresso o di non avere interesse nel mondo circostante.
Si stima che ogni anno 45.800 adolescenti muoiano per suicidio, più di 1 persona ogni 11 minuti.
Il suicidio è la quinta causa di morte più comune tra gli adolescenti dai 10 ai 19 anni e la quarta nella fascia d’età dai 15 ai 19 anni, preceduta da incidenti stradali, tubercolosi e violenza interpersonale. Sempre nella fascia d’età dai 15 ai 19 anni, è la terza causa di morte più comune tra le ragazze e la quarta per i ragazzi.
Nuove analisi condotte nell’ambito del presente rapporto indicano che la perdita annuale di capitale umano determinata dai problemi collegati alla salute mentale nei bambini da 0 a 19 anni è di 387,2 miliardi di dollari (dollari a parità di potere d'acquisto). Di questi, 340,2 miliardi di dollari riflettono il costo legato a disturbi come ansia e depressione, mentre 47 miliardi di dollari rappresentano la perdita dovuta al suicidio.
Su un totale di 340,2 miliardi di dollari, i disturbi d'ansia rappresentano il 26,93%, i disturbi del comportamento il 22,63% e la depressione il 21,87%.”1

Che dire di fronte a questi numeri?
La salute mentale, come la salute fisica, va considerata una cosa positiva: è alla base della capacità umana di pensare, provare sensazioni, imparare, lavorare, instaurare relazioni profonde e contribuire alla comunità di appartenenza e al mondo intero.  La salute mentale esiste su un continuum che racchiude periodi di benessere e periodi di disagio, la maggior parte dei quali non si evolverà mai in un disturbo diagnosticabile.
Esistono numerose barriere che ostacolano la promozione, la protezione e la tutela della salute mentale di bambini e adolescenti. Queste barriere non di rado sono di sistema: mancanza di fondi, di visione di leadership, di operatori qualificati e di coordinamento tra i settori2.

Torno al tema della giornata odierna facendo mie queste giuste parole. “Troppo spesso, la salute mentale viene considerata come un aspetto secondario dai responsabili decisionali, i leader politici e le famiglie - e spesso non viene considerata affatto. Di conseguenza, milioni di bambini e giovani lottano in silenzio, ostacolati da stigma e incomprensione. Questo silenzio costa alle società svariati milioni di dollari ogni anno. Per i bambini e le famiglie, il costo è incalcolabile 2 “(e non solo materiale N.d.A.).

 

Contributo scritto dal dott. Marco Carrozzi

* I dati sono stati estratti dalla tesi di laurea del titolo “L'impatto del covid-19 e delle misure di prevenzione sugli accessi in pronto soccorso pediatrico per cause psichiatriche: casistica dell'IRCCS Burlo Garofolo” del laureando Giugliarelli Simone e a cui ha collaborato il dott. Giuseppe Abbracciavento della SC di Neuropsichiatria Infantile

Bibliografia
[1] UNICEF Office of Research – Innocenti, Life in Lockdown: Child and adolescent mental health and well-being in the time of COVID-19, UNICEF Office of Research, Florence, forthcoming 2021)
[2] United Nations Children’s Fund, The State of the World’s Children 2021: On My Mind – Promoting, protecting and caring for children’s mental health, UNICEF, New York, October 2021.

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