Sinonimo: 
Malattia Di Von Recklinghausen
Acronimo: 
NF1

La neurofibromatosi di tipo 1 è una malattia genetica a ereditarietà autosomica dominante, la cui incidenza è di 2-5 casi su 10.000 nati. Si caratterizza per un prevalente interessamento neuro-cutaneo (macchie caffè-latte, efelidi ascellari e inguinali, amartomi dell’iride, neurofibromi, glioma del nervo ottico) ma anche scheletrico (displasia tibiale, scoliosi, displasia dello sfenoide) e vascolare (ipertensione nefrovascolare), con un aumentata suscettibilità allo sviluppo di tumori benigni e maligni.

Il gene mutato o deleto si localizza sul braccio lungo del cromosoma 17 e codifica per una proteina chiamata neurofibromina. La neurofibromina è un oncosoppressore che agisce inattivando l’oncogene P 21 – RAS. Una disfunzione della neurofibromina determina pertanto un’attivazione non controllata di questa via, con un’aumentata suscettibilità allo sviluppo di tumori benigni e maligni.

La neurofibromatosi di tipo 1 dovrà essere sospettata in presenza di macchie caffè-latte (lesioni maculari, uniformemente pigmentate e ben demarcate), lentiggini in sede ascellare e inguinale, noduli di Lish, neurofibromi cutanei o plessiformi, lesioni ossee specifiche (scoliosi, displasia dello sfenoide o della tibia), difetti visivi o di crescita/sviluppo puberale (sintomi suggestivi di glioma del nervo ottico).

La diagnosi di NF1 è essenzialmente clinica e viene effettuata in presenza di almeno due dei seguenti criteri: più di 6 macchie caffè-latte di diametro superiore ai 5 mm in epoca prepuberale e a 15 mm in età postpuberale; efelidi ascellari e inguinali; due o più noduli di Lish; due o più neurofibromi o un neurofibroma plessiforme; una lesione ossea specifica (displasia dello sfenoide, pseudoartrosi tibiale); glioma del nervo ottico; un parente di primo grado affetto. La diagnosi potrà essere confermata dalle indagini genetiche (ricerca di mutazioni puntiformi tramite sequenziamento diretto dell’mRNA; ricerca di delezioni e duplicazioni attraverso l’applicazione della MLPA).

Condizioni meritevoli attento follow-up e di terapia sono i neurofibromi plessiformi, il glioma nel nervo ottico, le problematiche di pertinenza ortopedica e vascolare. I neurofibromi plessiformi nel corso della vita possono andare incontro ad un importante aumento volumetrico con effetti deturpanti se localizzati in superficie o con azione compressiva se a localizzazione profonda. Esiste inoltre un rischio di trasformazione maligna che va dall’8% al 13 %. La terapia chirurgica, laddove questa garantisca la radicalità, è la terapia di scelta. Per quanto riguarda le possibili terapie mediche (talidomide, Imatinib, Pirfenidone) i risultati ottenuti non sono ottimali. Sono oggi in corso trial clinici promettenti sull’utilizzo del Selumetinib. Il glioma delle vie ottiche sintomatico viene trattato in prima battuta secondo un protocollo chemioterapico che prevede l’utilizzo di carboplatino e vincristina.

I pazienti affetti da NF1 necessitano di un attento follow up sia in epoca evolutiva che in età adulta. Il follow up richiede una presa in carico multidisciplinare del paziente con il coinvolgimento dello specialista neurologo, oculista, dermatologo, ortopedico, neuropsichiatra, oncologo e radiologo. Nel 50% dei pazienti affetti da NF1 sono descritte disfunzioni cognitive che vanno dai disordini specifici dell’apprendimento (disturbi del linguaggio, dislessia, disgrafia, discalculia) fino all’ ADHD. Pertanto il pediatra che segue un bambino affetto da NF1 dovrà porre attenzione anche a questo aspetto.

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