Sono tre le nuove pompe infusionali a siringa di ultima generazione che l’Inner Wheel Club di Trieste, guidato dalla presidente Silvia Keserue insieme a all’Inner Wheel Club di Cervignano guidato dalla presidente Bruna Pinat Bonato hanno voluto donare al reparto di Oncoematologia dell’Irccs “Burlo Garofolo”, unitamente a una somma di denaro destinato all’Agmen del Burlo.
All’incontro di ringraziamento per la donazione delle tre pompe, hanno preso parte il direttore della Struttura Complessa di Oncoematologia, dott. Marco Rabusin, la dottoressa Valentina Kiren, la coordinatrice Francesca Marrazzo, le infermiere Loredana Zuppel, Alessandra Viola e Tanja Mauri, nonché le volontarie dell’Inner Wheel Angela Maurovich Alt, Maria Clara Gaspardis Di Marino, Bruna Pinat Bonato, Silvia Keserue, Sonia Piazzi, Serena De Vanna, Elisabetta Stocchi, Giuliana Giudizi, Fulvia Billè.
«Si tratta di tre utilissime pompe a siringa – ha spiegato il dottor Marco Rabusin, direttore della S.C. di Oncoematologia dell’Ircss - che sono progettate per una precisa e controllata infusione di liquidi al paziente per mezzo di una siringa monouso. Trovano la loro applicazione nella somministrazione di farmaci e soluzioni anche di minima quantità e consentono di effettuare boli controllati in termini di pressione e velocità. Hanno inoltre il vantaggio – ha concluso Rabusin - di essere facilmente trasportabili in caso di trasferimento del paziente per l'esecuzione di procedure e possono essere alimentate anche a batteria».
La presidente dell’Inner Wheel Trieste, Silvia Keserue ha raccontato che il club fu fondato a Manchester il 10 gennaio 1924 da Margarette Golding, moglie di un Rotariano, assieme ad altre 27 amiche e gradualmente ha avuto un grande sviluppo internazionale. Nel 1934 è diventata un’Associazione denominata Inner Wheel Clubs nel Regno Unito ed in Irlanda, in seguito al servizio dell’umanità nel mondo. «A questo fine si organizzano manifestazioni- ha spiegato - per la raccolta di fondi da utilizzare nei service sia nella propria città nel restauro di opere d’arte, che di contributi alle fasce deboli del sociale e di doni nelle attrezzature mediche dove c’è carenza. Questo – ha concluso - è il nostro impegno annuale per la nostra città, con un occhio di riguardo al Burlo Garofolo».
