EMERGENZA COVID-19 | Psicologhe e psicologi del Burlo rispondono


Il parto e la degenza al tempo del Covid-19 – vissuti emotivi

Risponde la Dott.ssa Stefania Zamarian, Psicologa psicoterapeuta contrattista per il progetto psicologico sull’emergenza covid-19 della Direzione Sanitaria - Ufficio Continuità assistenziale dell’IRCCS Burlo Garofolo.


Problema:

Partorirò a breve, con la situazione attuale sono preoccupata su come affrontare il parto, la degenza in ospedale e il rientro a casa.


Che succede?

La gravidanza è un momento molto particolare nella vita di una donna e della sua famiglia, che si preparano ad accogliere una nuova vita. Si alternano un senso di eccitazione e vulnerabilità, la paura del parto, il chiedersi se si sarà in grado di affrontarlo, il bisogno di vicinanza degli affetti e al contempo il bisogno di isolarsi e stare sola per “prepararsi” all’evento della nascita: emozioni intense e vissuti a cui a volte è difficile dare significato. Con l’emergenza sanitaria in atto si sono modificate le nostre abitudini di vita sociale e sono state introdotte misure necessarie per il controllo dei contagi, come la limitazione degli accessi in ospedale, che possono avere una ricaduta sull’evento nascita e destare preoccupazione e interrogativi su come sarà, sulla paura di sentirsi sola e isolata durante la degenza o al rientro a casa.


Che fare?

Innanzitutto può essere utile lasciare andare la visione del parto “pre-covid” e le aspettative o fantasie ad esso associate. Diventa quindi necessario chiedere e ricevere informazioni sulle modalità attuali di gestione del momento nascita, della degenza successiva e dei servizi di continuità assistenziale presenti sul territorio, per sapere cosa aspettarsi, stabilire un senso di controllo sugli eventi e ricevere rassicurazione rispetto alle proprie paure e preoccupazioni. 
La degenza, con le sue limitazioni, può essere vissuta con senso di solitudine ma al contempo può, se osservata da un’altra prospettiva, divenire un momento prezioso per instaurare un legame di attaccamento con il/la proprio/a figlio/a, imparando a conoscere il/la nuovo/a nato/a. In mancanza di richieste esterne impellenti, diviene uno spazio in cui si possono creare dei legami solidali con le compagne di stanza attivando una parentesi tutta al femminile fatta di confronto e di eventuale supporto. Tuttavia, è una fase delicata, nella quale possono affiorare vissuti di delusione: un parto “diverso”, non poter festeggiare con gli amici tutti insieme, la mancanza delle visite “rumorose” con la bimba o il bimbo che passa da un braccio all’altro, l’assenza di fratelli e/o sorelle quando presenti. È importante, in questa circostanza, parlare e lasciare andare le proprie emozioni, anche con il personale sanitario che avrà cura di rispondere ai bisogni emersi in quel momento.
Ci sono però delle cose pratiche e molto semplici che possiamo mettere in campo, se l’attesa della visita è troppa, ci sentiamo in ansia e proviamo un senso di solitudine. Aiutiamoci con pratiche di respiro che permetteranno di allentare lo stato di tensione. Manteniamo contatti stretti con tutta la rete sociale al di fuori: messaggi, videochiamate o videomessaggi inviati a fratelli/sorelle del/la nuovo/a nato/a. 
Per i papà, restare al di fuori, con limitazioni più o meno importanti… richiede fatica! Dover limitare la propria presenza, ma sentire il bisogno di stare accanto e proteggere, e non poterlo fare, può essere frustrante. Teniamo presente che questa lontananza sarà limitata a pochi giorni. Approfittiamo per usare queste giornate per “preparare il nido” e mettere da parte le forze fisiche e anche psichiche per aiutare e sostenere la propria compagna al momento del rientro a casa. È un tempo in cui riflettere su ciò che è accaduto e creare le basi per instaurare un legame di amore e attaccamento con il nuovo arrivato. Chiediamo e mandiamo foto, video, rimanendo partecipi anche se distanti.

Link utile:

Coronavirus: Linea telefonica diretta per quesiti ostetrico/ginecologici urgenti
Covid-19: Vivere insieme la nascita

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Data di pubblicazione: 
Lunedì, 14 Dicembre, 2020

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