2021, 14 novembre 2021: il Burlo celebra la GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE

Dal 12 al 16 novembre l'Istituto si illumina di blu

Il 14 novembre ricorre la Giornata Mondiale del Diabete (Word Diabetes Day), istituita per celebrare la nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting, padre, insieme al collega Charles Herbet Best, della scoperta dell’insulina nel 1921. Quest’anno, in particolare, si festeggiano cent’anni di utilizzo di questa molecola, che innescò un processo di innovazione nella cura del diabete, salvando innumerevoli vite.

La patologia diabetica di maggior frequenza nei bambini e adolescenti ha una matrice autoimmune e si configura come diabete di tipo I, caratterizzato dalla presenza di autoanticorpi, il cui bersaglio è rappresentato dalle beta cellule del pancreas in particolari aree denominate Isole di Langherans. Le cellule colpite non sono più in grado di secernere insulina, la cui funzione biochimica è quella di fungere da ormone chiave nel controllo del metabolismo del glucosio. Essa abbassa i livelli di glucosio ematico, regola il suo ingresso nelle cellule del muscolo scheletrico, del fegato, del cuore, del tessuto adiposo e degli altri tessuti insulino-sensibili, e favorisce la sua trasformazione in glicogeno, con funzione di riserva energetica.

Il diabete di tipo I è la principale endocrinopatia dell’infanzia, la maggior causa di cronicità nella popolazione pediatrica, spesso in comorbilità con altre condizioni autoimmuni, come celiachia e tiroidite.

La prevalenza e l’incidenza del diabete di tipo I sono diverse nelle varie aree del mondo; la nostra regione ha una prevalenza di 15,1 casi su 10.000 abitanti e un’incidenza di 15,8 casi su 100.000 persone all’anno. Attualmente, si stimano circa 300 casi di diabete di tipo I nei bambini e adolescenti del Friuli Venezia Giulia.
Purtroppo si registra un aumento significativo sia dell’incidenza che della prevalenza di tale patologia soprattutto nei primi anni di vita, con aumento dei casi nei bimbi di età inferiore ai sei anni.

In tale contesto è di fondamentale importanza una diagnosi precoce. Fortunatamente, grazie al diffondersi dei criteri di riconoscimento precoce dei sintomi che caratterizzano l’esordio della malattia nei bambini e negli adolescenti (tanta sete, tanta pipì, dimagrimento), sono sempre di più i casi di tempestiva presa in carico, prima del manifestarsi dello stato di chetoacidosi. Tuttavia, in Italia, circa il 30 % dei casi di diabete I viene ancora intercettato tardivamente, alla comparsa di gravi complicanze acute.

Per quanto attiene alla cura del diabete di tipo I, va rilevato che gli ultimi 30 anni sono stati teatro di una rivoluzione tecnologica che ha consentito il monitoraggio continuativo sulle 24 ore dei tassi glicemici, grazie all’utilizzo di particolari sensori, sempre più accurati e meno invasivi, che evitano ai bimbi fastidiose punture alle dita. Attualmente è possibile sostituire le ricorrenti iniezioni sottocutanee con specifici microinfusori, ovvero dispositivi dotati di serbatoio per insulina, rilasciata per infusione ad intervalli ravvicinati. I microinfusori hanno l’indubbio vantaggio di consentire una maggiore personalizzazione della terapia e di garantire una maggiore qualità di vita.

Si tratta di strumenti sempre più innovativi, alcuni dei quali sono integrati con sensori glicemici, che fungono da veri e propri pancreas artificiali, in grado di fornire insulina basale in maniera autonoma. Permettono la programmazione dei boli in base ai carboidrati introiettati con la dieta, in base ai calcolatori di bolo di cui dispongono. Eventuali ipoglicemie sono tenute sotto controllo dalla funzione di “stop” dell’infusione insulinica al di sotto di certi valori glicemici soglia preimpostati.

Dal 2020 è disponibile sul mercato una formulazione di glucagone intranasale, da utilizzare nei casi di ipoglicemia grave (evento fortunatamente sempre più raro, grazie all’introduzione dei nuovi dispositivi integrati), divenuto recentemente mutuabile.

Attualmente, più del 90% dei piccoli pazienti trattati all’IRCCS Burlo Garofolo per diabete di tipo I sono muniti di dispositivi integrati con sensore glicemico per il monitoraggio delle glicemie nell’arco delle 24 ore. Si può certamente affermare che la terapia con microinfusore integrato rappresenta il “gold standard” per i pazienti nei primi anni di vita, in tutti i centri che detengono esperienza nel trattamento di questa patologia. Nel nostro centro, nell’ultimo anno, abbiamo registrato 9 nuovi esordi di diabete di tipo I, di cui, purtroppo, tre sono relativi a bimbi di età inferiore ai sei anni.

Per sensibilizzare l’attenzione su questa importante patologia, ed aderire alla campagna di sensibilizzazione, il Burlo ha previsto di illuminare il suo ingresso principale con luce blu (il cerchio blu è il simbolo del diabete), grazie al contributo dell’Associazione Insù dei giovani diabetici di Trieste. L’iniziativa sarà avviata il giorno 12 e protratta sino al 16 novembre. Illuminando l’Istituto di blu si vuole richiamare l’attenzione sull’importanza dell’informazione e della ricerca sul diabete, che affligge oltre 400 milioni di persone nel mondo.

Per rinforzare l’impegno, il Burlo e Insù promuovono la distribuzione di locandine e sacchetti per la conservazione del pane, su cui figureranno il logo dedicato alla giornata Mondiale del Diabete (GMD) e quello dell’Associazione, nelle giornate del 13 e del 14 novembre, presso alcuni panifici di Trieste.
In aggiunta, il 19 novembre verrà svolta una riedizione del corso di formazione per il personale delle scuole di ogni ordine e grado, ad opera dello staff diabetologico dell’IRCCS.

In quanto associato CRAD (Centro Regionale Associazioni Diabete), il Burlo promuoverà anche la camminata di domenica 14 novembre sui sentieri della Grande Guerra presso Redipuglia, per commemorare sia i 100 anni dalla scoperta dell’insulina che i 100 anni in onore del milite ignoto.

Data di pubblicazione: 
Venerdì, 12 Novembre, 2021

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