È la più comune dermatite cronica/ricorrente del bambino; colpisce infatti una quota dal 10 al 30% della popolazione pediatrica ed il 60% insorge al di sotto dei 12 mesi di vita. La tendenza della dermatite è quella di migliorare con il tempo, in relazione al fisiologico ispessimento della cute, ma alcuni studi riportano una percentuali dal 40-60% di persistenza della malattia anche in età adulta.

La patogenesi della malattia è complessa, multifattoriale ed è una combinazione di fattori genetici, ambientali ed immunologici. Tutti questi, concorrono a determinare un difetto della barriera cutanea, che favorisce l’irritazione da parte di molteplici offendenti, non tutti identificabili o evitabili. Seppure storicamente la dermatite atopica è stata identificata come causata da un’allergia, le ultime evidenze scientifiche dimostrano che in realtà è l’allergia stessa ad essere causata dalla dermatite, andando a determinare una precoce sensibilizzazione agli allegeni; di conseguenza, è di regola fallimentare ogni tentativo di curarla con diete speciali.

Le lesioni della dematite atopica sono costituite da papule iperemiche ed intensamente pruriginose, in particolare nella sua forma acuta. La forma subacuta è caratterizzata da papule eritematose desquamanti ed escoriate, mentre nella sua forma cronica, la dermatite atopica può manifestarsi come aree di lichenificazione e di ispessimento cutaneo. Tutti e 3 i tipi di lesione possono coesistere contemporaneamente. Le lesioni da grattamento possono andare incontro a svrainfezione batterica, e quindi presentarsi come lesioni crostose e giallastre. Nei lattanti le aree maggiormente interessate, sono le superfici estensorie degli arti, il volto ed il capo. La zona del pannolino è generalmente risparmiata. Nel bambino più grande, invece, è più frequente un coinvolgimento delle superfici flessorie delle articolazioni e aree di ispessimento cutaneo. La cute del bambino, anche quando le lesioni sono state trattate con adeguata terapia, tenderà ad essere più secca e più delicata.

La diagnosi è clinica e non è necessario eseguire alcun test diagnostico.

La terapia è sostanzialmente locale e si basa inizialmente sul trattamento della lesione acuta, allo scopo di “spegnere” lo stato infiammatorio della cute. Si utilizzano pomate a base cortisonica per le lesioni senza segni di sovrainfezione batterica, mentre andranno utilizzate pomate con una componente antibiotica oltre che steroidea se dovessero essere presenti tali segni. Nel caso di numerose aree sovrainfette, refrattarie alla terapia locale, l’indicazione è di eseguire un ciclo di terapia antibiotica e steroidea sitemica della durata di 10 giorni. Una volta risolta la fase acuta, andrà avviata una terpia di mantenimento, applicando quotidianamente sulla cute integra creme emollienti ed idratanti.

Dermatite atopica è sinonimo di eczema atopico ed eczema costituzionale. "Trucchi del mestiere": applicare la pomata steroidea al primo segno di riesacerbazione, anche sulle aree solamente pruriginose e non ancora iperemiche, senza lasciar maturare le lesioni. Il sole fa bene: esporsi al sole a pelle completamente guarita con adeguato filtro solare. Ambiente fresco, evitare la lana o il sintetico a diretto contatto con la pelle, usare poco detersivo o ammorbidente, risciaquare 2 volte la biancheria.

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