Le Infezioni Sessualmente Trasmesse (Ist) costituiscono un gruppo di malattie infettive molto diffuse che interessano milioni di individui ogni anno in tutto il mondo. In Italia, i dati del Ministero della Salute e delle due sorveglianze sentinella delle Ist, coordinate dall’Istituto Superiore di Sanità, indicano un aumento rilevante dei casi, così come di gravi complicanze quali infertilità e tumori, che assorbono ingenti risorse finanziare. Non ultimo, le Ist favoriscono la trasmissione per via sessuale dell’Hiv, amplificandone la diffusione.
La popolazione con Infezioni Sessualmente Trasmesse è estremamente eterogenea e in particolare i giovani, che rappresentano una fascia della popolazione ad alta prevalenza d’infezione, si rivolgono a una molteplicità di specialisti e strutture sanitarie. La dispersione dei soggetti con Ist e la mancanza di uniformità e appropriatezza nei percorsi diagnostico-assistenziali sottolineano l’urgenza di trovare servizi e processi agevolati per un controllo e una prevenzione efficaci delle Ist nel nostro Paese.
Notiziario IST Volume n. 36, n. 5
Per cercare soluzioni e proporre interventi utili a questo tema, la professoressa Manola Comar – professore di Microbiologia Clinica e Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Microbiologia Avanzata Traslazionale del Burlo in collaborazione con il professor Francesco De Seta, Responsabile dell’ambulatorio Infezioni ostetrico-ginecologiche del Burlo Garofolo e la dottoressa Claudia Colli, Responsabile del centro Malattie a Trasmissione Sessuale di Asugi – partecipa come responsabile dell’Unità Operativa Fvg, a un progetto coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e realizzato con il supporto tecnico e finanziario del Ministero della Salute – Ccm (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie).
Il progetto Ccm 2019-2022 – “Sperimentazione di nuovi modelli organizzativi integrati ospedale-territorio per la prevenzione e il controllo delle Ist: percorsi diagnostico-assistenziali agevolati ed offerta di screening gratuiti mirati” – si propone di:
• individuare i requisiti minimi essenziali, sia strutturali sia organizzativi che definiscano un centro Ist ad alta qualità diagnostico-assistenziale e di ricerca ad impronta multidisciplinare
• pianificare e sperimentare l’attivazione di percorsi diagnostico-assistenziali agevolati per le Ist
• valutare la priorità, la fattibilità e la sostenibilità di interventi di prevenzione quali campagne gratuite di screening, dirette a popolazioni maggiormente a rischio di contrarre Infezioni Sessualmente Trasmesse, offerta gratuita di specifiche prestazioni diagnostiche ad alto impatto clinico-preventivo e interventi di informazione mirata a popolazioni target.
Il modello sottende alla riduzione delle barriere, all’accesso ai servizi e alla loro potenziale flessibilità secondo le diverse realtà socio-demografiche e regionali, contribuendo ad uniformare un percorso diagnostico-assistenziale agevolato a livello nazionale.
Questo studio risponde alla necessità di delineare il miglior modello assistenziale possibile per conseguire gli obiettivi indicati come prioritari dalle agenzie nazionali e internazionali quali Oms (Organizzazione mondiale della sanità), Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), Unaids (Programma delle Nazioni Unite per l'Hiv e l'Aids) per la prevenzione e il controllo delle Infezioni Sessualmente Trasmesse, obiettivi intesi anche a prevenire e ridurre la circolazione dell’Hiv.