I rischi del fumo in gravidanza

La gravidanza è un periodo critico in cui il feto in formazione è molto sensibile ai diversi stimoli presenti al di fuori dell’utero.

Prima della gravidanza l’esposizione al fumo aumenta il rischio di infertilità e di basso tasso di fertilità anche nelle pazienti che fanno ricorso alla procreazione assistita. Il fumo in gravidanza aumenta tutta una serie di rischi molto importanti: abortività, mortalità in utero, mortalità perinatale, morte in culla, parto pretermine, rottura prematura delle membrane, basso peso alla nascita e distacco di placenta. L’esposizione dei feti al fumo in gravidanza rende più suscettibile l’individuo allo sviluppo nel corso della vita di alcune malattie sia in età pediatrica sia in età adulta come obesità, ipertensione, diabete e anche malattie polmonari e bronchiali. Non solo il fumo della mamma, ma anche il fumo passivo, espone il feto ad analoghi rischi.

Si è stimato che le donne che fumano in Italia siano intorno ai 4 milioni. Di queste circa il 40% non sospende il fumo in gravidanza: tre quarti riduce il numero di sigarette e un quarto fuma esattamente le stesse sigarette che fumava prima della gravidanza.

Per aiutare le future mamme a smettere di fumare è importante che gli operatori sanitari coinvolti nel percorso di gravidanza siano opportunamente formati su queste tematiche, affinché offrano un counseling adeguato e  dedicato, ma soprattutto affinché inviino le donne ai servizi per smettere di fumare, promuovendo un accesso gratuito.

Non ci sono grossi dati sull’utilizzo delle sigarette elettroniche in alternativa al fumo in gravidanza. I pochi studi presenti testimoniano che anche questi prodotti, avendo metaboliti che sono uguali a quelli rilasciati dal fumo di sigaretta, possono essere dannosi e avere effetti analoghi.

 

I rischi del fumo passivo sui bambini

Nell’ambito del progetto “ I primi mille giorni”, coordinato dal Burlo Garofolo, sono stati valutati gli effetti dell’esposizione precoce agli inquinanti atmosferici e al fumo di sigaretta sulla salute del bambino. I risultati di questo lavoro hanno confermato gli effetti negativi del fumo di sigaretta per il feto e per il bambino, precedentemente descritti.

(link al sito del progetto “I primi mille giorni”)

Per tutelare i bambini dai danni del fumo passivo il modo migliore è quello di creare un ambiente di vita libero dal fumo, non solo smettendo di fumare, ma anche evitando di frequentare ambienti dove altri fumano o hanno fumato. Se smettere completamente di fumare risulta difficile, è importante almeno ridurne la quantità: aumentando il numero di sigarette infatti, aumenta anche il rischio di eventi negativi per la salute del bambino. Occorre evitare di fumare in casa e nei luoghi abitualmente frequentati dai più piccoli, inclusa l’automobile. Va inoltre evitato che il bambino frequenti luoghi dove si è fumato: oltre al fumo passivo esiste il fumo di terza mano, legato alle sostanze tossiche prodotte mentre si fuma che si depositano su pelle, vestiti, capelli, mobili da dove poi possono essere assorbiti anche per via gastrointestinale e attraverso la pelle.

Se si è fumatrici è importante non smettere di allattare così da non privare il bambino degli importanti benefici derivanti dal latte materno. Vanno adottate però delle precauzioni:
• ridurre al minimo il consumo delle sigarette
• fumare dopo la poppata e non prima, in modo tale da minimizzare la quantità di nicotina nel latte e di monossido di carbonio esalato
• lavarsi sempre le mani prima di toccare e allattare il neonato
• cambiarsi gli abiti indossati mentre si è fumato per ridurre il rischio di fumo di terza mano.

Video intervista: Giornata mondiale per la lotta contro il fumo

Per tutelare bambini e donne in gravidanza dai rischi del fumo, il Burlo risponde alla normativa in materia di divieto di fumo anche nelle aree esterne degli IRCCS, come disciplinato dall'art. 24, comma 1, del decreto legislativo n. 6/2016.

 

 

Data di pubblicazione: 
Venerdì, 28 Maggio, 2021

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