Con il progredire dell’età della donna aumenta il rischio di generare un figlio con trisomia del cromosoma 21 (sindrome di Down o mongolismo). Intorno al 35° anno d’età della donna, il rischio di un figlio con sindrome di Down è circa corrispondente a quello medio della popolazione generale (rischio 1:378). Pertanto, solo quando l’età della donna è al di sopra dei 35 anni viene riconosciuto un rischio "aumentato" rispetto a quello della popolazione generale.
La maggior parte delle analisi cromosomiche prenatali è rivolta a gestanti d’età superiore ai 35 anni. Ciò non significa che al di sotto di quest’età il rischio sia "nullo o trascurabile".
Tuttavia, poiché il rischio legato all’età materna è ridotto nelle gestanti d’età inferiore ai 35 anni, molti medici non consigliano di ricorrere routinariamente alla diagnosi prenatale su cellule fetali (amniocentesi o villocentesi) al di sotto di questa fascia d’età. È opportuno invece ricorrervi in casi particolari in cui esiste una familiarità per patologie cromosomiche.
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