Il deficit uditivo permanente è la più frequente disabilità congenita dell’infanzia. Si manifesta in 1-2 nati su mille ed è presente in 4-5 bambini su mille a 5 anni. Un danno uditivo significativo può influire sfavorevolmente sullo sviluppo verbale e linguistico del bambino e produrre ulteriori conseguenze sulla comunicazione, sullo sviluppo psicologico, scolastico e sociale. La complessità di queste relazioni dipende dal grado e dalla durata del difetto uditivo, dall’età di insorgenza, dalla presenza di patologie associate, dalla precocità di intervento, dalle modalità e dalle caratteristiche di trattamento protesico e riabilitativo, ma anche dalla tipologia di ambiente comunicativo e dal grado di supporto dell’ambiente familiare. Le conseguenze più pesanti sono sperimentate dal bambino molto piccolo: un deficit uditivo permanente di grado significativo (superiore a 40 dB HL di perdita media) altera o impedisce un corretto sviluppo del linguaggio e può compromettere lo sviluppo comunicativo, psicologico, scolastico, sociale e lavorativo. Vi sono studi che hanno indagato la salute mentale dei bambini sordi e la presenza di abusi in questa popolazione, rilevando come la presenza di tali problematiche sia di gran lunga maggiore rispetto ai bambini normoudenti.


Identificare e trattare precocemente una perdita uditiva è dunque importante per numerosi aspetti. Innanzi tutto crea l’opportunità per un bambino di avere un normale sviluppo uditivo e linguistico: numerosi studi dimostrano che i bambini con deficit uditivo congenito o neonatale di grado moderato, severo o profondo, identificati entro sei mesi e che ricevano precocemente un trattamento protesico e riabilitativo adeguato presentano risultati migliori rispetto ai coetanei con una diagnosi tardiva in termini di ricchezza di vocabolario, comprensione e produzione del linguaggio, di sviluppo relazionale. Secondariamente, un programma di identificazione precoce dei deficit uditivi organizzato a livello regionale permette alle famiglie di ottenere una diagnosi in tempi brevi: prima dell’avvento di programmi di screening uditivo e di sorveglianza uditiva la diagnosi di sordità del bambino avveniva solo dopo lunghi periodi di incertezza riguardo allo sviluppo ritardato del bambino, con l’insorgenza di inevitabili costi, ansie, errori terapeutici e riabilitativi e, spesso, sfiducia da parte dei genitori. Infine, un efficiente programma di identificazione precoce dei deficit uditivi riduce il costo sanitario globale: i nuovi strumenti audiologici automatici per lo screening (emissioni otoacustiche e potenziali evocati uditivi) assieme alle sofisticate metodologie di diagnosi audiologica risultano infatti largamente più validi dei vecchi metodi comportamentali, presentano una bassa probabilità di mancare l’identificazione di un bambino sordo se organizzati in protocolli controllati, e soprattutto risultano avere un costo sanitario globale decisamente inferiore della metodologie che osservano le reazioni comportamentali ai suoni.

Dopo l’identificazione di danno uditivo significativo, la Struttura Complessa di Audiologia e ORL dell’IRCCS Burlo Garofolo dispone di tutti gli strumenti e delle conoscenze interdisciplinari per i necessari approfondimenti riguardanti le caratteristiche della perdita uditiva, le cause genetiche o non genetiche responsabili del difetto e le possibili condizioni associate che potrebbero influire sulle capacità di apprendimento del bambino. Tale studio è indispensabile per la scelta del trattamento protesico e riabilitativo più adeguato. La ricerca degli ultimi anni ha dimostrato che servizi di diagnosi e intervento precoce aggiornati e di qualità, che utilizzino la tecnologia protesica di ultima generazione, accrescono  notevolmente le opportunità di sviluppo normale e autonomo di un bambino con un difetto uditivo, anche quando il deficit è di grado severo o profondo.

La Regione Friuli Venezia Giulia (con generalità di Giunta n 1222 del 15.6.2012) ha attivato un programma regionale di screening uditivo neonatale universale, di sorveglianza e di valutazione audiologica. L’iniziativa garantisce, su tutto il territorio regionale,  un’identificazione precoce dei difetti uditivi dell’infanzia e un’omogeneità di offerta e di efficacia degli interventi.  Il programma, che opera a regime già dal luglio 2012,  è condiviso da tutti i nidi/neonatologie dei punti nascita della Regione, dai Pediatri di Famiglia e dai responsabili dei servizi di valutazione audiologica di secondo livello operanti presso strutture complesse di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine, dell’Azienda Ospedaliera di Pordenone e dell’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste. La funzione di centro regionale di terzo livello e di coordinamento regionale del programma è stata affidata all’IRCCS “Burlo Garofolo”.


Informazioni: urp@burlo.trieste.it
 

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