La rettocolite ulcerosa come il morbo di Crohn è una malattia cronica a carattere infiammatorio che colpisce l’intestino e che si manifesta tipicamente con diarrea, sangue nelle feci e possibili altri sintomi.

Circa il 25% dei casi di rettocolite ulcerosa esordiscono in età pediatrica, e i casi a esordio pediatrico, peraltro in continuo aumento soprattutto nei paesi industrializzati, sono in genere più aggressivi di quelli a esordio in età adulta.  Se non adeguatamente trattati una parte di questi casi rischiano danni permanenti, come un ritardo di crescita e di sviluppo, osteoporosi, e disturbi di tipo psicologico.

Purtroppo nessuno dei farmaci esistenti rappresenta la cura “definitiva“ per la rettocolite ulcerosa. Inoltre, tutti i farmaci a oggi utilizzabili, inclusi i moderni farmaci biologici, espongono a possibili effetti collaterali, a volte gravi. L’asportazione del colon è l’unico intervento in grado di curare definitivamente la malattia a prezzo però delle possibili complicanze dovute alla chirurgia.

Nuovi trattamenti efficaci e con buoni profili di sicurezza, sarebbero quindi necessari per permettere di indurre la remissione nel lungo termine in bambini affetti da rettocolite ulcerosa ed evitare l’intervento chirurgico.

Tuttavia, gli studi di alto livello (randomizzati controllati) che hanno esplorato efficacia e sicurezza di farmaci per il trattamento della rettocolite ulcerosa in età pediatrica si contano sulle dita di una mano, e le linee guida di trattamento per il bambino sono in gran parte derivate da evidenze ottenute su sperimentazioni nell’adulto.  

Un nuovo studio condotto dalla Clinica Pediatrica  dell’ Università di Trieste presso l’IRCCS Burlo Garofolo, in collaborazione con altri sei prestigiosi centri pediatrici italiani (Università di Messina; IRCCS Gaslini di Genova; Ospedale Buzzi di Milano; Università di Firenze; Università di Pisa; Spedali Civili di Brescia), ha valutato in modo rigoroso l’efficacia e la sicurezza della talidomide nei bambini e negli adolescenti affetti da rettocolite ulcerosa è stato pubblicato in anteprima su Inflammatory Bowel Diseases ad Aprile 2015.

Questo studio si aggiunge a uno studio gemello relativo ai pazienti con morbo di Crohn già pubblicato su JAMA, a Novembre 2013.

Come il precedente anche questo trial è stato finanziato dai bandi per la Ricerca Indipendente, ovvero non connessa ad interessi industriali, dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

L’idea del lavoro nasce da precedenti esperienze sviluppate presso la Clinica Pediatrica dell’Universita’ di Trieste al Burlo sin da metà anni ‘90, nella gestione di singoli casi “non responder” ad altre terapie, tramite l’utilizzo della talidomide. Una prima case series di circa trenta pazienti seguiti con follow up tra 1 e 5 anni è stata analizzata nel 2004. L’esperienza nell’utilizzo del farmaco è progressivamente maturata, sino a portare a questo studio multicentrico, con disegno randomizzato controllato, e follow up prospettico a lungo termine.  

Il nuovo studio dimostra che la talidomide è farmaco efficace nella gestione, non solo dei bambini con malattia di Crohn, ma anche da quelli affetti da rettocolite ulcerosa refrattari ad altre terapie, e che può indurre remissione nel lungo termine. Circa l’80% dei bambini trattati con talidomide hanno raggiunto la remissione clinica ed endoscopica (attualmente considerata il gold standard per definire la “guarigione” della malattia), e l’ha mantenuta per un tempo medio di 135 settimane. La differenza tra talidomide e placebo è stata non solo statisticamente significativa, ma schiacciante a dimostrazione anche di quanto i casi arruolati fossero gravi.

Certamente la talidomide rimane un farmaco ospedaliero, e la sua somministrazione va effettuata sotto stretto controllo medico e con le adeguate precauzioni. Tuttavia rispetto ad altri farmaci, inclusi i farmaci biologici, la talidomide ha il grosso vantaggio della somministrazione orale.

La Clinica Pediatrica di Trieste ha ora in progetto di continuare a investigare l’efficacia e la sicurezza della talidomide in bambini affetti da morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa.

Fig. 1  Percentuale di pazienti con rettocolite ulcerosa che hanno raggiunto la remissione endoscopica.

Il grafico mostra la pecentuale di pazienti in remissione endoscopica (assenza di lesioni significative alla colonscopia) a 12 settimane e ad un anno dall'inizio della terapia.

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