ATTUALI ORIENTAMENTI CLINICO-DIAGNOSTICI DEL TUMORE OVARICO

La patologia ovarica maligna è la quinta causa di morte correlata ai tumori maligni e la prima causa di morte tra le neoplasie ginecologiche sia per la sua aggressività biologica intrinseca sia perché viene diagnosticata in stadio avanzato in circa il 70 percento dei casi.

Nel 90 percento dei casi colpisce donne di età' superiore ai 40 anni. Tuttavia il 5-10 percento dei tumori ovarici che vengono definiti a malignità' intermedia sono più comuni tra le donne giovani. Ogni anno ne vengono diagnosticati più di 200.000 nuovi casi nel mondo e 13,5 nuovi casi ogni 100.000 donne/anno in Italia.

La sintomatologia del tumore dell'ovaio si manifesta tardivamente ed è correlata al riscontro di massa ovarica spesso silente se non quando assume ormai grosse dimensioni.

La prognosi dipende dallo stadio in cui viene diagnosticata la patologia ma la diagnosi spesso è tardiva in quanto il tumore cresce senza dare segno di sè se non in stadi avanzati.

Si comprende quindi perché tradizionalmente una donna che presentava una cisti ovarica veniva sottoposta a chirurgia, sia nel timore che questa potesse non essere adeguatamente riconosciuta come benigna, sia per un ipotetico rischio di trasformazione maligna.

Pertanto la gestione clinica della massa ovarica ha rappresentato negli anni un delicato problema. Si stima che negli Stati Uniti ogni anno circa 200.000 donne vengano sottoposte a chirurgia esplorativa per massa ovarica e che di queste solo 22.240 presentino effettivamente un cancro ovarico.

Un trattamento chirurgico può non sempre essere il percorso corretto anche in considerazione delle possibili complicanze che può portare.

Nel 1999 un gruppo di ricercatori europei ha fondato lo IOTA STUDY (International Ovarian Tumor Analysis) e fino ad oggi ha raccolto e sta raccogliendo dati da un gran numero di centri partecipanti riguardanti le caratteristiche ecografiche dei tumori ovarici benigni e maligni. Lo scopo è quello di sviluppare e invalidare modelli predittivi basati sull'acquisizione di dati e definizioni standardizzate facilmente applicabili al fine di porre correttamente diagnosi di neoplasia ovarica maligna.

In seguito a questo grande impegno che sta continuando con il reclutamento di nuovi centri e di nuovi casi,  ormai vi è in letteratura una forte evidenza che la valutazione soggettiva di una massa ovarica effettuata da un operatore dedicato attraverso l'ecografia  sia un ottimo metodo per discriminare tra benignità e malignità ed in molti casi può essere suggerita pure una corretta diagnosi di natura della neoplasia sulla base della sola ecografia che, se associati alla clinica, all'esecuzione dei marcatori ovarici, aumentano ulteriormente la sensibilità nella diagnosi e nella stadiazione preoperatoria.

I progetti in essere prevedono l'esecuzione di ecografie ginecologiche di II livello di un operatore dedicato, atte a discriminare tra patologia benigna e maligna ovarica secondo la caratterizzazione della massa con i dati dello IOTA.

L’expertise dell’operatore, associato all’acquisizione da parte dell’Istituto di un’apparecchiatura di alto livello, dotata di software di ultima generazione anche con 3D e 4D, permettono di caratterizzare nei minimi dettagli l’eventuale presenza di patologia ovarica e di verificare l’eventuale disseminazione limitrofa agli organi circostanti. Questo da una parte dovrebbe permettere di evitare di misconoscere o sottovalutare alcune patologie ovariche potenzialmente evolutive in senso maligno e pertanto da indirizzare a trattamento chirurgico, e dall'altra di condurre un follow-up ecografico ad alcune patologie ovariche definite benigne secondo criteri standardizzati e ampiamente validati atti ad evitare una chirurgia non necessaria. Nel gruppo di lavoro IOTA infatti si è visto in questi anni che quasi l'80 percento delle masse ovariche operate risultavano benigne. E’noto che ogni procedura chirurgica è associata a possibili complicanze a breve come a lungo termine.

I centri che partecipano a questi studi e di cui facciamo parte anche noi come IRCCS Burlo Garofolo, sono presenti in Europa ma anche in altri continenti.

I dati preliminari raccolti in questi anni da noi e quelli di ogni centro del gruppo IOTA, saranno a breve presentati su una tra le più autorevoli riviste scientifica e dimostrano come l’atteggiamento conservativo nella gestione di una massa ovarica con controlli ecografici seriati nel tempo, a fronte di una chirurgia immediata, sia una strada percorribile; questo rispecchia anche la nostra attuale condotta clinica, finalizzata ad una programmazione chirurgica coerente nell’interesse della paziente che può beneficiare di un atteggiamento di attesa ma nell’interesse pure della paziente realmente sospetta oncologica che inevitabilmente godrà di tempi di attesa inferiori grazie ad un corretta e moderna gestione clinico-chirurgica.

Dott.ssa Francesca Buonomo
SC Clinica Ostetrica e Ginecologica - Ecografia ginecologica  avanzata

articolo aggiornato a febbraio 2019

Immagine tridimensionale di fibroma ovarico

 

 

Immagine tridimensionale di cisti benigna

 

 

Immagine tridimensionale di endometrio Immagine tridimensionale di cisti benigna
Immagine tridimensionale di cisti semplice Immagine tridimensionale di corpo luteo emorragico
Immagine tridimensionale di tumore maligno ovarico Immagine tridimensionale di tumore maligno ovarico



 

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