La polmonite acquisita in comunità (CAP) è un’infezione acuta del tratto respiratorio inferiore caratterizzata da febbre elevata, difficoltà respiratoria, tachipnea e solo in un secondo momento tosse. Ha un impatto importante in particolare nei Paesi in via di sviluppo e nei bambini sotto i 5 anni di età.
Nei bambini di età compresa tra 1 e 5 anni la causa principale di CAP è quella virale (40-80%), che quindi non necessita di terapia antibiotica; potrebbe essere utile eseguire un tampone nasofaringeo per documentare infezioni o coinfezioni virali. La restante percentuale è attribuita a batteri in particolare allo Streptococcus pneumoniae (Pneumococco), ed in minima parte a Mycoplasma pneumoniae e Streptococcus piogenes.
Sopra i 5 anni prevalgono invece le forme batteriche, in particolare Mycoplasma pneumoniae, Streptococcus pneumoniae, e Chlamydia pneumoniae.
La vaccinazione sistematica contro l’Haemophilus influenzae tipo B ha cancellato quest’ultimo dall’elenco dei patogeni.
In caso di polmonite l’antibiotico di prima scelta è l’amoxicillina, che va assunta tre volte al giorno a orario fisso e con cui la febbre si risolve nell’arco di 24-48 ore. La terapia standard prevede 7 giorni di trattamento, anche se sono in corso studi per ridurre la durata della terapia. Accanto a ciò vi è la terapia sintomatica della febbre ed eventualmente del dolore, per cui si impiegano paracetamolo o ibuprofene.
A causa del fenomeno dell’antimicrobico-resistenza, al giorno d’oggi si cerca di ottimizzare l’utilizzo degli antibiotici (antimicrobial stewardship) nella cura delle infezioni. Va ricordato che il 30% delle infezioni respiratorie acute è su base batterica e che l’antibiotico viene prescritto circa nel doppio dei casi: questo ci dà l’idea di come gli antibiotici siano spesso somministrati in maniera inappropriata.
La diagnosi della CAP si basa sui sintomi riportati e sull’esame obiettivo.
La radiografia del torace non va eseguita di routine nei bambini con sospetta CAP, mentre trova indicazione in caso di sintomi respiratori severi o mancato miglioramento clinico entro 24-48 ore di terapia.
Nella maggior parte dei casi la terapia può essere effettuata a domicilio; solo in caso di complicanze, scadimento delle condizioni generali, età inferiore a 6 mesi e necessità di ossigeno vi è indicazione a trattenere il bambino in ricovero.
Per quanto riguarda la prevenzione, le comuni norme igieniche, come lavarsi frequentemente le mani ed evitare i contatti con soggetti ammalati, sono sicuramente utili.
Nei lattanti l’allattamento al seno sembra ridurre in modo significativo l’incidenza di CAP, mentre l’esposizione a fumo passivo in ambiente domestico è un importante fattore di rischio per patologie delle vie respiratorie e aumenta il rischio di CAP.
L’incidenza delle CAP è diminuita grazie all’impiego di alcuni vaccini, in particolare l’anti-Pneumococco, l’anti-Haemophilus Influenzae (Hib) e l’anti-influenzale.

Referente pagina web: 
Data di pubblicazione: 
Giovedì, 11 Novembre, 2021
Data di aggiornamento: 
Giovedì, 11 Novembre, 2021

Amministrazione Trasparente